Standard & Poor’s, importante agenzia di rating su beni e servizi pubblici, è convinta che la bolletta complessiva di luce e gas in Europa sarà più cara di un trilione (mille miliardi) rispetto al 2019.

Standard & Poor’s: “Gas e luce faranno schizzare le bollette come mai prima d’ora”

Prosegue la lunga scia di previsioni negative sul caro energia e sulle bollette alle stelle di luce e gas. L’ultimo giudizio arriva da Standard & Poor’s, agenzia di rating internazionale sulle utilities, secondo cui i rincari in Europa saranno faraonici:

Secondo i nostri calcoli la bolletta energetica dell’Europa sarà più costosa di oltre mille miliardi di euro rispetto ai valori pre-pandemia. Gli alti prezzi registrati da luce e gas nelle ultime settimane aggraveranno la questione su chi debba sobbarcarsi questo massiccio fardello finanziario. Dal nostro punto di vista, la chiusura di Nord Stream 1 da parte della Russia va considerata permanente e mette pressione sulla liquidità dei colossi energetici nazionali

Nota del report di Standard & Poor’s

Nello specifico, il manager responsabile dell’area Emea (di cui l’Europa fa parte) disegna un quadro tutt’altro che rassicurante:

Sebbene lo stop del gasdotto Nord Stream ridurrà le forniture invernali all’Europa solamente del 2%, a fronte del livello registrato ad agosto, ogni calo nelle forniture alimenta la crescita dei prezzi di mercato, come l’aumento in doppia cifra di lunedì conferma. Le pressioni per garantire un adeguato livello di stoccaggio a qualunque costo per sopperire alla mancanza di gas russo e l’indicazione dei governi di risparmio energetico fanno sì che il gas, ad oggi, sia un bene alquanto prezioso e volatile

Yves Dubois-Pelerin, responsabile Emea di S&P

Gas stabile, petrolio in leggero calo

I mercati sono dunque in balia delle comunicazioni di Gazprom: dopo la fiammata di lunedì, quando il prezzo ha avvicinato i 300 euro/MWh all’indice Ttf della Borsa di Amsterdam, il prezzo attuale oscilla intorno ai 230 euro/MWh. Al contrario, il prezzo del petrolio greggio Wti americano e il Brent scandinavo scendono rispettivamente a 85 e 91 dollari al barile.