Finisce ai quarti di finale l’avventura di Nick Kyrgios agli US Open 2022. L’australiano, dopo aver battuto clamorosamente Daniil Medvedev nei turni precedenti, si è fermato di fronte a Khachanov con il punteggio finale di 7-5 4-6 7-5 6-7 (3) 6-4. Una sconfitta difficile da accettare, specialmente dopo un percorso davvero positivo nel torneo di New York, in cui poteva effettivamente puntare al bottino grosso dopo le uscite di scena di Djokovic (in via anticipata), Nadal, Zverev e Medvedev.
US Open 2022, le parole di Kyrgios
Nella consueta conferenza stampa post-match, Kyrgios ha commentato così la sconfitta:
Sono entrato in campo scarico. Fisicamente non mi sentivo benissimo. Poi ho finito per sentirmi alla grande verso la fine della partita. Sono ovviamente devastato. Ma tutto merito a Karen. È un combattente. È un guerriero. Credo abbia servito davvero bene oggi. Onestamente probabilmente il miglior battitore con cui ho giocato in questo torneo, ad essere onesti, il modo in cui stava colpendo i punti sotto pressione è notevole. Ha giocato bene i punti importanti. Davvero non c’era niente dentro la sconfitta. Sono solo devastato ovviamente. In questo momento mi sento come se avessi appena fallito in questo evento. Ecco come ci si sente.
Quindi, ha aggiunto:
Ora sento di voler avere successo in uno Slam, come se nessun altro torneo contasse davvero. È come se, o migliori o peggiori, poi in un Grande Slam non conta niente. O vinci o perdi. Alla gente non importa se sei migliorato quel giorno o se hai perso, al quarto, al quinto o se hai giocato una delle migliori partite del torneo. Hai perso, quindi… Questo è tutto ciò che la gente ricorda in uno Slam, che tu vinca o perda. Penso che praticamente ogni altro torneo durante l’anno sia davvero una perdita di tempo. Dovresti solo darti da fare e presentarti a un Grande Slam. Questo è ciò che ti ricorda. Sinceramente mi sento una merda. Mi sento come se avessi deluso così tante persone. proprio non lo so. Mi sembra come se stessi giocando a Tokyo o roba del genere. Sento che questi quattro tornei sono gli unici che avranno mai importanza. È come se dovessi ricominciare tutto da capo. Devo aspettare fino agli Australian Open. È semplicemente devastante, straziante. Non solo per me, ma per tutti quelli che conosco che vogliono che vinca.