“E’ necessario uno scostamento di bilancio contro il caro bollette altrimenti il Paese salta”. Così Gianluigi Paragone, fondatore di Italexit, intervenuto ai microfoni della trasmissione “Fino a qui tutto bene” condotta da Gianluca Fabi e Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.

Caro bollette

“Perché devo pagare io il prezzo di una crisi che non sanno risolvere? Come sempre si scarica sull’ultimo le conseguenze di una crisi che non sanno risolvere. Eni fa 7 miliardi di utili e nessuno dice: tu questi 7 miliardi li metti a disposizione dello Stato. Si colpevolizza sempre la vittima. Non riescono a risolvere il problema e lo scaricano sui cittadini che devono stare attenti a fare la lavatrice e la lavastoviglie. Tra l’altro queste abitudini ci sono già tra gli italiani, sono consigli del menga”.

Mosca dice: saranno gli italiani a soffrire sul gas

“A me le ingerenze non piacciono. La frase che arriva dalla Russia è: state attenti, siete così sicuri di superare l’inverno? Il generale inverno è sempre stato un grande alleato dell’Urrs e della Russia. L’imprenditore deve pagare lo Stato con le tasse, deve andare dietro alle cartelle esattoriali, deve stare dietro al pagamento dei dipendenti e deve andare dietro al caro energia. La bolletta che sta arrivando ad agosto è già circa il 20% in più rispetto a quella di agosto, quella di settembre lo sarà ancora di più e allora gli imprenditore chiuderanno baracche e burattini”.

L’Ue ha versato 85 miliardi alla Russia

“Noi abbiamo pagato meno gas, dandogli più soldi e pagando in rubli. Ormai Putin ha traslato il conflitto dal terreno ai mercati energetici e su quello non siamo competitivi. Loro sono strutturati per superare l’inverno. Noi del gas russo non ne possiamo fare a meno. Ma perché non si vuole fare lo scostamento di bilancio? Senza lo scostamento non proteggi il tuo sistema economico. Così un Paese collassa. Se tu decidi di non fare del deficit sei disposto a fare saltare le imprese. O coprono le famiglie o coprono le imprese, qualcuno si deve accollare questo rischio. Anche i soldi dell’UE rischiano di essere pochi, tutto è saltato. Ci vuole un soggetto, che deve essere lo Stato, che deve mettere una rete di protezione. La borsa di Amsterdam è un colabrodo, che però l’UE non ha mai preso in considerazione”.