Enel investe nel nuovo progetto “Tango” per la transizione ecologica.

A Catania, in Sicilia, sta per nascere la più grande fabbrica europea di pannelli solari.

Nel giro di un anno mezzo, il progetto “Tango”, acronimo di ” iTaliAN Giga factOry”, potrebbe essere una soluzione per riuscire ad affrancarsi dalla dipendenza energetica russa.

Enel e il progetto Tango, un nuovo passo per l’indipendenza dalla Russia

La nuova gigafactory siciliana, rappresenta un tassello strategico per i progetti di transizione ecologica europea, ed un primo passo per guardare alla definitiva indipendenza dal gas e dal petrolio russo.

La grande fabbrica di pannelli solari sorgerà nel cuore dell’Etna Valley, all’interno di “3Sun”, lo stabilimento di “Enel Green Power” aperto nel 2010.

Il progetto di Enel “Tango”, creerà migliaia di nuovi posti di lavoro e aumenterà di 15 volte la capacità produttiva del sito dagli attuali 200 MegaWatt a 3 GigaWatt.

Si tratta di un investimento da 600 milioni di euro, 118 dei quali, sono stati stanziati dal Fondo europeo per l’innovazione.

Come ha spiegato Francesco Starace, Ceo del Gruppo Enel:

“Questo investimento riporterà 3mila Mw di capacità produttiva l’anno in Europa e segnerà per l’Italia un grande passo in avanti nel mantenimento della sua leadership tecnologica”.

Il nuovo progetto, è stato approvato a Bruxelles lo scorso aprile da “Enel Green Power” e dalla Commissione europea per il finanziamento agevolato a fondo perduto.

Quando sarà realizzato il nuovo piano

Ad accordo concluso, i lavori di trasformazione della fabbrica sono iniziati fin dai mesi successivi.

Eppure, già in questi giorni era prevista la cerimonia di posa della prima pietra nella zona industriale di Catania, alla presenza di noti volti politici locali e nazionali, ma la campagna elettorale politica in corso, ha bloccato tutto.

Nel frattempo, i lavori sono già cominciati il primo luglio e, nonostante tutto, si stima di completare il piano nei tempi previsti.

In proposito Alfio Avellino, segretario generale “Uiltec” di Catania, ha confermato:

“Le linee di produzione si sono fermate e rimarranno ferme tre o quattro mesi. Ma non ci sarà neanche un giorno di cassa integrazione, il personale verrà solo spostato ad altre mansioni o a corsi di aggiornamento e l’azienda ci ha già comunicato l’assunzione di 17 nuovi ingegneri ai quali presto dovrebbero aggiungersi già alcuni diplomati”.

Una conferma arriva anche da Enel, che ha dichiarato:

“I piani vanno avanti nei tempi previsti così come comunicato in aprile”.

L’azienda, aveva annunciato in una nota, che il completamento del progetto è previsto per luglio 2024:

“Si prevede che la fabbrica da 3 Gw entri a pieno esercizio entro luglio 2024, dopo l’avvio con i primi 400 Mw di capacità a settembre 2023, rendendo così 3Sun il più grande impianto europeo per la produzione di moduli fotovoltaici bifacciali ad alte prestazioni su scala gigawatt. L’investimento aumenterà l’occupazione locale diretta e indiretta, creando circa 1.000 posti di lavoro entro il 2024, oltre a fungere da catalizzatore per il rilancio del fotovoltaico in Europa”.

Il progetto sarà realizzato con l’installazione dei nuovi pannelli solari a “celle fotovoltaiche a eterogiunzione bifacciale”.

In poche parole, questi pannelli assorbono l’energia da entrambi i lati e possono essere sovrapposti con il sistema “Tandem” che è in grado di aumentare ulteriormente l’efficienza del 30 per cento.

Secondo i calcoli di “Enel Green Power”, questa produzione genererà fino a circa 5,5 Twh all’anno di energia elettrica proveniente da rinnovabili, il che significa, quasi 25 milioni di tonnellate di Co2 emessa in meno solo nei primi dieci anni di attività dei pannelli.

Inoltre, questo permetterebbe anche di acquistare all’estero quasi 1,2 miliardi di metri cubi di gas l’anno in meno.

In più, lo smaltimento di questi pannelli solari potrebbe generare una nuova filiera.

Come ha affermato Avellino:

“Per Catania e la Sicilia è una grande opportunità e una realtà dove siamo riusciti a ottenere molto per i lavoratori, a iniziare dal contratto del settore elettrico, più favorevole di quello metalmeccanico che era in vigore fino a un anno fa. Ma speriamo che questo investimento spinga la politica a intervenire finalmente per lo sviluppo della zona abbandonata da 40 anni. Strade inesistenti, nessuna illuminazione, neanche un posto di polizia”.

A conferma del ruolo centrale della Sicilia, anche Giacomo Rota, segretario della “Filctem Cgil Sicilia”, ha dichiarato:

“La Sicilia viene messa al centro della transizione energetica questa operazione come quella di St Microelectronics dimostra che la nostra regione può attrarre investimenti ma anche spingere a trovare soluzioni per altre aziende dal futuro meno chiaro come Pfizer. È un segnale dal mondo delle imprese alla politica”.