Il giudice federale della Florida ha accolto la richiesta di Donald Trump di nominare uno “special master”, ovvero un consulente con il compito di analizzare il materiale sequestrato dall’Fbi durante la perquisizione di Agosto avvenuta nella tenuta di Mar-a-Lago. Molti procuratori hanno criticato la richiesta.
La giudice federale della Florida, Aileen Cannon, ha accolto la richiesta di Donald Trump di nominare uno “special master”, cioè un consulente indipendente rispetto al dipartimento di Giustizia per analizzare il materiale sequestrato a Mar-a-Lago dall’Fbi.
Nelle 24 pagine di decisione, tuttavia, la giudice Aileen M. Cannon ha affermato che “al governo è temporaneamente vietato ogni ulteriore esame e utilizzo di qualsiasi materiale sequestrato dalla residenza l’8 Agosto a fini investigativi, in attesa della risoluzione del processo di revisione del perito”. Il magistrato, comunque, ha concesso alle parti fino a Venerdì per presentare una lista di candidati per il ruolo di consulente speciale.
Si tratta di una vittoria per Trump, il dipartimento di Giustizia si era infatti, opposto sostenendo che un esperto legale esterno non fosse necessario, in parte perché i funzionari del dipartimento hanno già completato l’esame per individuare i documenti coperti dal privilegio presidenziale, quelli di cui Trump vuole la restituzione e poi anche perché, la decisione potrebbe rallentare il ritmo delle indagini, anche se improbabile che abbia conseguenze sulle decisioni investigative o sull’esito finale dell’inchiesta.
Trump è indagato per aver rimosso dalla Casa Bianca i documenti governativi, alcuni dei quali contrassegnati come altamente classificati, dopo la sua partenza nel Gennaio 2021 e averli conservati nella sua casa di Mar-a-Lago a Palm Beach. Il Dipartimento di Giustizia ha anche dichiarato che sta indagando su un possibile ostruzionismo, dopo che l’FBI ha scoperto prove che il team di Trump potrebbe aver deliberatamente nascosto quando gli agenti hanno cercato di recuperarli a Giugno di quest’anno.
Durante lo stesso incontro del 3 Giugno, infatti, i rappresentanti di Trump hanno falsamente certificato di aver condotto una ricerca diligente e di aver restituito al governo tutto il materiale classificato, un’affermazione che è stata poi smentita dopo che l’FBI ha recuperato circa 33 scatole contenenti più di 11.000 documenti e foto governative e più di 100 documenti contrassegnati come classificati.
Trump richiesta consulente: l’opposizione del Dipartimento di Giustizia
Il team legale di Trump ha aspettato fino a due settimane dopo la perquisizione dell’FBI dell’8 Agosto prima di chiedere alla corte di nominare un “giudice speciale”. Uno “special master” è stato utilizzato, ad esempio, per esaminare i materiali sequestrati nelle perquisizioni delle case e degli uffici di due ex avvocati di Trump, Rudy Giuliani e Michael Cohen.
Non solo il suo team ha voluto che il giudice speciale esaminasse il tradizionale materiale riservato agli avvocati-clienti, ma ha anche detto a Cannon che il giudice speciale era appropriato perché alcuni dei documenti potevano essere soggetti al privilegio esecutivo, una dottrina legale che protegge alcune comunicazioni della Casa Bianca.
Il Dipartimento di Giustizia si è opposto fermamente alla richiesta di Trump, affermando che non può rivendicare il privilegio esecutivo perché i documenti non gli appartengono, ma appartengono al governo. “Non è più il presidente”, ha detto Jay Bratt, avvocato del Dipartimento per il controspionaggio, a Cannon durante l’udienza del primo Settembre. “E poiché non è più presidente, non aveva il diritto di prendere quei documenti”.
Gli agenti hanno individuato e messo da parte un numero limitato di documenti che potrebbero essere soggetti al segreto professionale. Il resto dei documenti è già stato esaminato dal team investigativo per l’indagine penale in corso. Allo stesso tempo, l‘Office of the Director of National Intelligence sta già conducendo una revisione parallela come parte di una valutazione dei danni alla sicurezza nazionale.
Le critiche a Trump
Molti ex procuratori del Dipartimento di Giustizia, sia democratici che repubblicani, hanno criticato la richiesta di Trump di nominare un giudice speciale.
L’ex procuratore generale Bill Barr, nominato da Trump, ha definito un giudice speciale “una perdita di tempo”. Anche un gruppo di ex procuratori federali che hanno tutti servito in amministrazioni repubblicane ha affermato che la richiesta di Trump è “senza precedenti”, presentata in un tribunale privo di giurisdizione e “manifestamente frivola”.
Tuttavia, all’udienza del primo Settembre, la giudice Cannon ha segnalato la sua volontà di accogliere la richiesta.