Elezioni 2022 – Matteo Salvini ha parlato a radio Capital del rapporto con Giorgia Meloni, dell’ipotesi di Fascina al governo, della crisi energetica e delle sanzioni contro la Russia.
Elezioni 2022, Salvini: “Pronto a governare insieme a Meloni”
Matteo Salvini ha negato una possibile divisone con Giorgia Meloni:
Abbiamo 5 anni impegnativi davanti. Poi abbiamo origini e culture diverse ma è un impegno, non vedo l’ora arrivi il 25 settembre in cui per 5 anni saremo giudicati dal nostro lavoro.
Sull’ipotesi di Marta Fascina al governo afferma:
Non lo so. Berlusconi è stato, è e sarà un grande protagonista della politica, dell’impresa, della cultura dello sport. Poi Forza Italia deciderà chi farà cosa, non penso abbiano il problema di scegliere persone all’altezza.
Salvini sul caro energia: “Il governo deve stanziare almeno 30 miliardi”
Parlando della crisi energetica, Salvini ha poi ribadito:
Il Pnnr è da aggiornare. Alcune cose vanno attuate subito, come i 300 milioni per piantare 6 milioni di alberi nelle aree metropolitane, quello non ha subito aumenti di materie prime. Ma se la scuola ieri costava 10 e oggi costa 30 non posso fare finta di niente, per serietà devi riaggiornare i conti.
Secondo il leader della Lega, serve un nuovo piano di almeno 30 miliardi:
Il governo italiano è in carica, almeno 30 miliardi deve metterli subito, non fra due mesi, per limitare gli aumenti delle bollette. Con uno scostamento? Certo, preferisco mettere 30 miliardi a debito oggi che non 100 tra due mesi per pagare un milione di cassaintegrati, è l’allarme della Cisl. Mi stupisce la solitudine della Lega nel chiederlo.
“Putin ha torto marcio ma le sanzioni ci hanno messo in ginocchio”
In merito alla questione delle sanzioni contro la Russia, il leader della Lega ha detto:
Putin ha torto marcio: ha scatenato una guerra orrenda, ha invaso un Paese, ha riportato morte e distruzione nel continente europeo. Bisogna punirlo, fermarlo, metterlo in ginocchio. Ma le sanzioni sono operative da sette mesi e in ginocchio ci siamo noi e non Putin, e la guerra va avanti.