Il gruppo Wärtsilä delocalizzerà la produzione di motori diesel 4 tempi del sito di Bagnoli della Rosandra, vicino a Trieste, riportandoli a Vaasa in Finlandia. La decisione avrà un forte impatto occupazionale sui 970 addetti dell’impianto: la metà, 451, sono infatti a rischio.
Andrea Dellapietra, rsu Fiom Cgil Wartsila di Trieste, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Fino a qui tutto bene”, condotta dal direttore Gianluca Fabi e Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.

Delocalizzazione Wartsila

“C’è un misto di stanchezza e voglia di lottare ancora. Siamo in presidio fuori dai cancelli h24 da metà luglio. La manifestazione del 3 è stata imponente: 15mila persone che vengono ad abbracciare questa causa è una cosa che ti dà conforto. L’azienda aveva tutti i conti in regola, i bilanci in attivo. Sicuramente il governo finlandese ha fatto delle pressioni alla multinazionale per riportare la produzione in Finlandia. Adesso hanno creato uno stabilimento nuovo e possono lavorare come noi, ecco perché vogliono delocalizzare. Loro hanno avuto 60 milioni di euro dallo Stato italiano, bisognerebbe fare una legge su questa materia. Se prendi soldi non te ne vai, oppure li restituisci”: