Piera Aiello, fuoriuscita dal M5S e ora candidata con Unione Popolare, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Fino a qui tutto bene”, condotta dal direttore Gianluca Fabi e Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.

Sul tema dell’antimafia in campagna elettorale

“L’antimafia non porta voti. Volutamente non si parla di antimafia in questa campagna elettorale perché molto spesso la politica va a braccetto con la criminalità organizzata specialmente quando si tratta di elezioni, pacchetti di voti. Sono rimasta delusa dal M5S che mi ha candidato e poi mi ha potato. Ho chiesto a Conte che cosa avessero fatto per l’antimafia, quando l’ho detto si è imbestialito dicendo che non mi dovevo permettere. Io ho presentato proposte di legge che sono state insabbiate. Se hanno potato nomi eccellenti nella precedente legislatura quando erano in ampia maggioranza, figuriamoci cosa potranno fare adesso che andranno all’opposizione, li relegheranno a schiacciare i bottoni”.

Sulla decisione di candidarsi con Unione Popolare

“Sono molto amica da anni di Luigi De Magistris. Per quello che lui ha passato e gli hanno fatto passare come magistrato. Il programma lo abbiamo scritto insieme, lui mi ha chiesto cosa volessi fare per quanto riguarda l’antimafia. Ho deciso quindi di rimboccarmi nuovamente le maniche. Ho visto che i media non ci chiamano, mi sarebbe piaciuto un confronto con Conte ad esempio. Quando senti parlare questi politici sembrano sempre dei dischi rotti. Il M5S si è dimostrato opportunista, si è prostituito non è più affidabile. Tutti i partiti mi hanno cercato, alcuni anche big della politica, anche il Movimento stesso mi aveva chiesto di ripensarci. Ma non si possono difendere 30 anni di antimafia solo per una poltrona, io ho una dignità e degli ideali, però ci credo”.