Una storia che ha fatto il giro del mondo. E ancora fa discutere. Paul Pogba ammette di aver pagato uno stregone ma, giura agli investigatori francesi, non per gettare il malocchio contro il compagno in nazionale Kylian Mbappé, come invece diceva il fratello maggiore Mathias.

Il calciatore tornato alla Juve dopo sei stagioni al Manchester United ha fornito diversi dettagli ai magistrati che indagano dopo che ha denunciato minacce e un tentativo di estorsione nel quale è coinvolto anche Mathias Pogba.

Caso Pogba. La fiducia di Kylian

Dai verbali dell’ultimo interrogatorio, come ha riferito France Info, il campione avrebbe confermato di aver dato dei soldi a un “marabout”, uno stregone africano., ma allo stesso tempo ha precisato che “i soldi erano una donazione per un’associazione che aiuta i bambini in Africa“.

In una serie di video diffusi sui social, Mathias Pogba ha invece accusato il fratello di aver voluto danneggiare con un rito di iettatura alcuni suoi compagni di squadra e in particolare la star della nazionale Kylian Mbappé. “Nonostante quanto abbia detto il fratello, ho deciso di fidarmi di Paul, mi ha chiamato, abbiamo parlato e mi ha spiegato tutto, ogni cosa. E io gli credo, ho deciso di fidarmi del mio compagno”, le parole della stella del Psg

La storia di minacce e ricatti è cominciata nella primavera scorsa, quando Pogba era ancora nel Regno Unito, ma è proseguita anche in Italia. Il centrocampista sostiene di essere stato intimidito da una banda di ex amici d’infanzia tra cui il fratello anche a Torino. Anzi l’annuncio del trasferimento alla Juve, dove guadagna 10 milioni di euro compresi i bonus, ha aumentato il pressing dei suoi presunti estorsori. “Penserai a noi ora” è un sms inviato da Mathias a maggio, presentato alla magistratura da Pogba a cui sarebbe stato chiesto il pagamento di 13 milioni di euro.