A poche ore dall’inizio del nuovo anno scolastico, si torna a parlare di cattedre vuote.

La questione riguarda i posti da insegnante che rimangono vacanti alla ripresa delle lezioni e a cui si pone rimedio assegnando incarichi precari.

Ecco cosa dicono gli ultimi dati a riguardo.

Cattedre vuote, circa 200 mila posti rimasti scoperti

Come ogni anno, si ripropone la questione delle cattedre vuote.

Alla ripresa di ogni anno scolastico, infatti, sono centinaia di migliaia i posti di ruolo che rimangono scoperti.

Inoltre, il periodo epidemico, sembra aver peggiorato la situazione, a causa del numero dei pensionamenti.

Secondo i numeri diffusi dalla stampa nazionale, sono circa 200 mila i posti da docenti rimasti vacanti.

In conseguenza di questa situazione, come ogni anno, le scuole attingeranno alle graduatorie dei supplenti per sopperire alla mancanza di organico.

Anche questa procedura però, si rivela spesso macchinosa.

Gli istituti scolastici, infatti, si rivolgono ai supplenti con il punteggio più alto e, dopo la verifica dei titoli si procede all’assunzione.

Tuttavia, a volte, i supplenti contattati hanno già accettato altri incarichi e quindi si deve tornare a scorrere le graduatorie.

Ad aggravare questo processo si aggiunge anche l’attesa della nomina dei docenti di sostegno di ruolo, prima di assegnare l’incarico ai supplenti.

Nonostante il Governo in carica abbia indetto numerosi concorsi, più della metà delle cattedre designate rimarranno scoperte.

Per citarne solo alcuni, il concorso ordinario per la scuola secondaria, ad esempio, avrebbe dovuto assegnare 26.871 cattedre, ma al primo settembre, solo 13.743 sono state occupate.

Tutti gli altri posti rimarranno vacanti perché il numero dei vincitori della selezione è risultato inferiore a quello dei posti disponibili.

Vicende simili hanno interessato il Concorso per le materie Stem con 582 cattedre coperte su 1.685, e quello ordinario per la Scuola dell’Infanzia e Primaria con 7.200 posti coperti su 12.863 da coprire.

Complessivamente, dopo le procedure concorsuali, si sarebbero dovuti coprire 56 mila posti, ma ad oggi, i posti effettivamente coperti risultano solo 24.770. 

Il Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi: “Le classi saranno complete per l’apertura dell’anno scolastico”

Il Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, garantisce che, all’apertura dell’anno scolastico, tutte le classi saranno complete.

Ai microfoni di “Sky TG24”, il Ministro infatti ha dichiarato:

“Abbiamo anticipato moltissimo l’assegnazione sia delle cattedre dopo i concorsi che quella dei supplenti, in modo tale da coprire i buchi e permettere a tutti gli studenti in tutte le regioni di avere le loro classi complete. Stiamo completando i concorsi, in alcune regioni sono già stati completati, in altre li stanno completando, però intanto copriamo tutte le classi. Una quota frizionaria di supplenti ci sarà sempre”.

Il ministro Bianchi ha poi affrontato anche la questione del Covid e delle ultime misure varate dal Governo in concomitanza con la ripresa delle lezioni scolastiche:

“Il Governo nel suo insieme ha deciso che la fase di emergenza è finita. Concludendo la fase di emergenza, l’Istituto Superiore della Sanità ha dato delle regole di comportamento che abbiamo subito diffuso in tutte le scuole e che prevedono la massima attenzione. Però una massima attenzione che prevede che sicuramente le persone, le famiglie, le scuole, stiano attenti a coloro che possono presentare dei casi così come succede con il morbillo. Però la fase di emergenza, secondo quanto ci hanno detto le autorità sanitarie cui noi ci atteniamo, è passata”.

La questione che però, fa più discutere i sindacati, è il mancato rinnovo dell’organico Covid, che contava circa 40 mila persone.

In proposito, il segretario della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, ha dichiarato:

 “Servivano eccome alla scuola, ma il loro contratto non è stato rinnovato: questa è una enorme responsabilità che porta il governo Draghi. Poi c’è la questione del rinnovo del contratto collettivo di lavoro: servono risorse aggiuntive e lo ribadiremo l’8 settembre in un incontro con tutte le forze politiche”.

Anche Giuseppe D’Aprile, neosegretario Uil Scuola, ha affermato:

“Non c’è stata nessuna concessione relativa all’organico di fatto aggiuntivo rispetto allo scorso anno, le graduatorie sono piene di errori e il contratto di lavoro non è stato rinnovato”.

Per i sindacati, la questione delle 200 mila cattedre vuote, potrebbe portare alla riduzione dell’orario scolastico.