Liz Truss, ministra degli Esteri in carica, è stata eletta nuova leader del Partito Conservatore britannico, forza di maggioranza alla Camera dei Comuni, e da domani subentrerà come premier – la terza donna nella storia del Regno Unito – al dimissionario Boris Johnson, costretto a farsi da parte a luglio sull’onda di scandali e congiure interne Tory.
Liz Truss: “Grazie per aver riposto la vostra fiducia in me”
Liz Truss, 47 anni, ha ottenuto la sua vittoria facendo appello ai fedeli del partito di destra come candidata al taglio delle tasse. La ex ministra degli Esteri eredita un Paese che sta affrontando una terribile crisi energetica invernale, scioperi diffusi e recessione economica, oltre a domande a lungo termine sull’erosione dei suoi servizi pubblici e sul suo status di potenza mondiale dopo la Brexit. Tali questioni sono state in gran parte assenti durante la corsa alla leadership di due mesi, che l’ha vista sconfiggere l’ex ministro delle finanze Rishi Sunak dal 57% al 43% nel ballottaggio finale.
Come leader del più grande partito del Paese, sarà nominata primo ministro dalla regina Elisabetta II al castello di Balmoral in Scozia martedì, una rottura con la tradizione per l’anziana monarca che ha sempre svolto il dovere reale a Londra.
Grazie per aver riposto la vostra fiducia in me per guidare il nostro Partito conservatore, il più grande partito politico al mondo.
Ha detto Truss, che diventerà la terza leader donna del paese, dopo Margaret Thatcher e Theresa May.
I sondaggi pubblici
La maggior parte dei 67 milioni di persone della Gran Bretagna non ha avuto voce in capitolo nell’ascensione di Truss. Invece, è stata scelta dai 180.000 membri del partito, che sono per il 97% bianchi, anziani, ricchi e maschi. Truss non sembra essere estremamente popolare nei sondaggi del pubblico in generale e non era la prima scelta dei legislatori del suo partito, ma era la schiacciante favorita dei suoi membri.
Le prossime elezioni generali potrebbero non essere prima dell’inizio del 2025; i sondaggi attualmente danno al partito laburista di opposizione un ampio vantaggio sui conservatori a seguito dell’acrimonia per la caduta in disgrazia di Johnson.