Mentre l’Italia è impegnata in campagna elettorale l’Europa si muove concretamente per affrontare il caro energia che riguarda soprattutto i prezzi del gas: la Germania ha varato ieri un piano da 65 miliardi di euro. Anche la Finlandia e la Svezia, Paesi molto vicini alle turbolenze russe, hanno risposto a suon di miliardi per scongiurare scenari peggiori.

Gas, Germania ok con gli stoccaggi

Nonostante le bassissime percentuali delle previsioni iniziali la Germania è riuscita ad attuare il Piano di emergenza energetica nazionale (gas in particolare) del valore di 65 miliardi di euro. E’ quanto si legge in una nota del Bundestag firmata dal cancelliere Olaf Scholz, risultato di settimane di trattative intense nella maggioranza. Ottimo il lavoro di mediazione del leader socialdemocratico anche grazie alla sua estrazione politica vicina ai Verdi.

Lo stesso Scholz non le ha mandate a dire alla Russia quando si è trovato a commentare la proroga dello stop al gasdotto Nord Stream 1:

La Russia non è più una fornitrice di energia affidabile in quanto ha rotto i suoi contratti in essere

Olaf Scholz, cancelliere tedesco

Intanto il ministero dell’Economia, presieduto da Robert Habeck, ha comunicato un livello di riempimento degli stoccaggi all’85%: un traguardo raggiunto con quasi un mese di anticipo.

Aiuto economico reciproco tra cittadini e imprese

Il governo tedesco non ha nascosto ai cittadini che questa situazione è diretta conseguenza dell’invasione russa in Ucraina, con il Cremlino che prosegue l’irritante scaricabarile sulle responsabilità di riparazione delle turbine. Scholz ha ammesso chiaro e tondo che la manovra potrebbe comportare ripercussioni pesanti sull’inflazione, prevista oltre il 10% entro fine anno: un dato preoccupante se sommato con quello del Pil sostanzialmente immobile.

All’interno del maxi provvedimento compaiono misure a sostegno di imprese e cittadini: le prime, soprattutto quelle coinvolte nell’acquisto di materie prime energetiche, sono al collasso dati i prezzi esorbitanti a cui devono stipulare i contratti alternativi a quelli con la Russia; i secondi (che pagheranno sulla loro pelle i rincari) sono invece stati beneficiati di una serie di voucher del valore di 200 euro per gli studenti e 300 euro per i pensionati.

Nonostante l’asse sembri notevolmente sbilanciato verso le imprese, il Bundestag ha già stilato il piano di aiuto inverso: saranno gli extra-profitti maturati negli ultimi mesi a fungere da contraltare per permettere agli 82 milioni di cittadini di continuare a pagare le bollette.