La notizia di Cesare Pompilio morto sta facendo il giro del web perché era un personaggio molto amato in alcuni circuiti. Si trattava, d’altronde, della voce della Juventus, la squadra con più tifosi in Italia. Alcuni direbbero che era una voce dal tono un po’ stridulo, ma era questo il segreto del successo del personaggio sopra le righe anche solo come immagine. La sua scomparsa prematura ha addolorato tutto il mondo dello sport italiano e ha saputo raccogliere intorno al nome un cordoglio istituzionale (e non) davvero importante per un professionista di una emittente regionale.
Cesare Pompilio morto, chi era
Cesare Pompilio è morto a 73 anni. Ma chi era? Dalla rete le principali testate giornalistiche lo descrivono così:
“Era un giornalista e opinionista tifoso dei bianconeri a Telelombardia. Nato a Trieste ma da sempre residente a Milano, ironico fino al sarcasmo contro chi attaccava la sua Vecchia Signora, ma anche competente ed esperto di calcio, Pompilio, baffi, vestiti quasi sempre in bianco e nero, occhiali colorati, temperamento sanguigno, non passava inosservato.
Soprattutto quando la Juve segnava un gol e poteva scatenarsi coi decibel: anni fa ebbe anche un malore sul gol del 3-2 che coronava una rimonta in casa. Anche se era diventato celebre grazie alla tv negli ultimi vent’anni, Pompilio aveva un lungo passato da giornalista di carta stampata: nel 1983, ai tempi della finale di Coppa Campioni Amburgo-Juventus 1-0, fu l’unico cronista a riuscire in uno scoop che pareva impossibile, intervistare Christelle Platini, moglie di Michel, nota per la riservatezza.”
Alto e basso insieme per un professionista che vantava fonti e agganci di spessore che declinava in un tifo molto iconico. Una volta questo “stile di Cesare Pompilio” andò troppo oltre:
“Fabio Ravezzani, direttore di Telelombardia, dopo un gol all’Atletico Madrid nel 2019 colse al volo un’espressione molto volgare (che a casa non si sentì) del giornalista e lo cacciò dallo studio.”
I saluti della rete
Nonostante l’episodio appena citata, il rapporto tra Cesare Pompilio e Telelombardia fu sempre strettissimo. La sua dipartita, non a caso, è stata così commentata dal direttore di rete:
“Solo chi ha avuto la fortuna di frequentarlo dentro e fuori dagli studi televisivi sa che straordinaria persona fosse. Dire che ci mancherà non rende l’idea del vuoto che proviamo”.
Un saluto speciale alla notizia di Cesare Pompilio morto è arrivato da Luciano Moggi, dirigente bianconero Deus ex machina della Juve di Lippi e Capello che, ai tempi di Calciopoli, fu molto difeso dal giornalista. Ecco le sue parole di addio:
“Caro Cesare, oggi ci hai lasciato, ma il tuo ricordo e tutto quello che abbiamo vissuto insieme non potrà mai essere cancellato. La tua amicizia, il tuo sostegno costante anche nei momenti difficili saranno sempre con me. Riposa in pace amico mio”.
Un estratto video di come era Cesare Pompilio sul lavoro: