È il ministro degli Esteri britannico, Liz Truss, la favorita a succedere a Boris Johnson alla guida del governo del Regno Unito. Da settimane Truss è avanti sul suo rivale, l’ex ministro delle finanze Rishi Sunak, in alcuni sondaggi addirittura di 30 punti percentuali.

Il vincitore del duello si conoscerà lunedì, con un evento pubblico a Londra alle 13:30; e il vincitore assumerà martedì formalmente l’ufficio di Downing Street. Salvo sorprese Truss sarà dunque il quarto premier britannico dal referendum sulla Brexit nel 2016, la terza donna in questa posizione dopo Margaret Thatcher e Theresa May.

Politica esperta che ha ricoperto incarichi ministeriali per dieci anni, Liz Truss ha sedotto la base promettendo massicci tagli alle tasse e adottando un tono molto duro contro i sindacati. Questo le è valso il confronto con Margaret Thatcher, un’icona del conservatorismo, mentre il suo rivale, nipote di immigrati indiani che diventerebbe il primo primo ministro non bianco del Paese se gli dovesse riuscire il colpo, non è riuscito a liberarsi della sua immagine di ricco tecnocrate.

Truss succederà a Boris Johnson, costretto a dimettersi all’inizio di luglio sull’onda di una serie di scandali. E dovrà rispondere con urgenza all’impennata delle bollette energetiche che stanno strangolando famiglie, scuole, ospedali e imprese e innescando conflitti sociali come mai dagli anni della Thatcher.

Gran Bretagna. Corsa al capolinea

Il margine tra i due candidati potrebbe comunque essere inferiore a quanto previsto da alcuni sondaggi, anche se Truss otterrà probabilmente una netta vittoria. Durante l’ultimo mese, fino alla scadenza di venerdì pomeriggio, i quasi 160.000 membri del Partito conservatore hanno potuto inviare il loro voto, per posta tradizionale o online, per Sunak o Truss, che nel mese di agosto hanno girato il Paese e partecipato a decine di eventi per pubblicizzare le loro proposte di governo.

La questione chiave attorno alla quale ha ruotato la maggior parte dei dibattiti durante la campagna delle primarie è stato il programma dei due candidati per affrontare la crisi del costo della vita, considerato che l’inflazione è alle stelle (sopra il 10% e sulla buona strada per superare il 18% il prossimo anno).

Truss ha promesso che uno dei primi passi che farà come primo ministro sarà quello di annullare l’aumento dell’imposta sulle società pianificato da Johnson, dal 19% al 25%, il prossimo aprile.

Per il ministro degli Esteri, la priorità ora è incoraggiare gli investimenti e la crescita con un’economia a bassa tassazione, mentre il suo rivale, che ha guidato le finanze britanniche durante la pandemia di coronavirus, è impegnato ad adottare misure urgenti per ridurre l’enorme debito accumulato negli ultimi anni.

Il nuovo governo dovrà affrontare la recessione economica, un’inflazione vertiginosa e sarà costretto a indire elezioni generali prima di gennaio 2025. Da notare che se le elezioni si svolgessero ora, il Partito Laburista, secondo i sondaggi, vincerebbe a man bassa.