Avatar 2 (La Via dell’Acqua) ha richiesto una lavorazione fisicamente molto impegnativa come rivela Sigourney Weaver.
Avatar 2, Sigourney Weaver: “Per il film ho dovuto imparare il parkour”
È ormai iniziato il countdown che ci porterà all’uscita di Avatar: La Via dell’Acqua, prevista negli Stati Uniti per il prossimo 16 dicembre e che promette di essere uno degli eventi cinematografici più attesi del periodo natalizio.
Dopo le dichiarazioni di Kate Winslet sui suoi record di apnea ottenuti sul set, arrivano ora nuove curiosità sulla lavorazione e sull’impegno fisico richiesto dal regista James Cameron al suo cast durante le riprese. A rivelarle è Sigourney Weaver, storica collaboratrice del regista ― i due hanno lavorato insieme, oltre che al primo Avatar, anche in Aliens – Scontro finale, sequel della pellicola diretta da Ridley Scott ― che, in un’intervista, ha ammesso la necessità di superare i propri limiti per lavorare con il regista.
“Ero più vecchia di quasi tutte le altre persone presenti sul set, e abbiamo dovuto cimentarci con il parkour. Poi abbiamo dovuto fare i burpees [un particolare esercizio fisico che coinvolge tutto il corpo. N.d.r.] e tantissime immersioni in apnea. Ho sempre amato i lavori che ti obbligano a imparare alcune attività bizzarre ma che finisci col portarti con te per il resto della tua vita. Sono davvero grata per le immersioni, in particolare, che hanno richiesto un anno di lavoro, e che sono state davvero un piacere”.
Il piacere di lavorare con James Cameron
La Weaver era già apparsa nel primo Avatar, nel ruolo della dottoressa Grace Augustine, morta alla fine della pellicola del 2009. Ovviamente, il suo ritorno in questo sequel ha attirato moltissimo la curiosità dei fan che sono rimasti meravigliati nell’apprendere che l’attrice 72enne interpreterà Kiri, l’adolescente figlia adottiva di Jake (Sam Worthington) e Neytiri (Zoe Saldana).
Parlando del suo ritorno, l’attrice ha potuto anche raccontare qualcosa del suo rapporto con James Cameron.
“Credo che molti si siano fatti un’idea sbagliata su Jim, e cioè che lui sia una persona estremamente motivata e seria. Certamente lo è, ma quando mi sono ritrovata con lui per la prima volta a dare la caccia agli alieni ho capito anche quanto sia divertente. Poi so bene che mi metterà di fronte alcune sfide davvero uniche, e che non si farà problemi per ottenere ciò che vuole. Credo che siano in tanti ad amare lavorare con lui proprio perché pretende così tanto sul set”.
Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala, su Radio Cusano Campus.