Prosegue la guerra in Ucraina con un nuovo giorno di combattimenti e di tentativi diplomatici sui dossier più caldi, a cominciare da Zaporizhzhia. Vediamo le principali notizie delle ultime ore:
Guerra in Ucraina, parole di Medvedev stridono con la memoria di Gorbaciov
All’alba di un nuovo giorno di guerra in Ucraina, questa mattina si è celebrato il funerale di Mikhail Gorbaciov, l’ex leader dell’Urss deceduto martedì notte. Il suo cadavere è stato seppellito nel cimitero di Novodevichy, alla periferia di Mosca, accanto a quello della moglie Raissa. Il Cremlino ha poi tenuto fede agli accordi, allestendo una cerimonia solenne e ufficiale composto da una compagnia di guardie d’onore presso la Sala delle Colonne di Mosca.
Il feretro è stato poi scortato dal suono di una banda militare dalla Camera dei Sindacati fino al cimitero, ai lati ali di persone che hanno voluto rendere omaggio a Gorbaciov. Presenti gran parte delle istituzioni europee, con gli ambasciatori di Germania, Francia, Spagna, Gran Bretagna e Stati Uniti. Presente anche Dmitry Medvedev, a sua volta ex leader della Federazione Russa, il quale non ha lesinato un nuovo affondo all’Occidente proprio nel giorno delle esequie di chi aveva cercato di riallacciare i rapporti:
Il tentativo dell’Occidente di spingere la Russia verso il collasso equivale a giocare una partita a scacchi contro la morte. Alcuni vorrebbero approfittare del conflitto militare in Ucraina per spingere la Russia verso la sua disintegrazione, come accadde dopo la caduta dell’Urss. a una nuova svolta di disintegrazione, paralizzare le istituzioni statali russe e privare il Paese di controlli efficienti, come è successo nel 1991. Gli arsenali nucleari russi sono la migliore garanzia per scoraggiare i nemici della Grande Russia
Dmitry Medvedev, vicepresidente Consiglio di Sicurezza russo
Zaporizhzhia ancora senza elettricità
Sul fronte diplomatico Putin ha ottenuto un colloquio telefonico con Erdogan: i due si sono aggiornati sul dossier di Zaporizhzhia dopo la visita dell’ispettorato Aiea e il presidente turco ha confermato la propria disponibilità a proseguire il lavoro di mediazione sotto la supervisione delle Nazioni Unite.
Mentre si continua a bombardare lo stabilimento più grande d’Europa. Energoadar, commando energetico filorusso, fa sapere che le ultime esplosioni sulla centrale hanno interrotto la fornitura di energia elettrica nei territori controllati da Kiev. Il rimpallo di responsabilità si estende poi anche a Nord Stream 1: Gazprom sostiene infatti che Siemens non abbia voluto collaborare alla manutenzione, mentre il colosso tedesco non registra anomalie tecniche di funzionamento sul gasdotto.