Il giorno dopo la presentazione del piano contro il caro energia, da parte del ministro Roberto Cingolani, spunta l’annosa proposta che riguarda l’abolizione definita dell’ora solare in favore dell’ora legale.
Caro energia, perché la questione ora legale non riguarda solo l’Italia
Fine marzo e fine ottobre, due momenti in cui gli italiani spesso si chiedono da che parte spostare le lancette dell’orologio, nonostante l’operazione sia ormai consolidata da tempo. Ebbene, l’ultima proposta contro il caro energia potrebbe eliminare il problema abolendo definitivamente l’ora solare e adottando lo standard europeo dell’ora legale.
L’ora legale, in vigore da marzo a ottobre, avrebbe infatti dei vantaggi energetici universalmente riconosciuti dalle imprese e dalle associazioni di settore: sfruttare maggiormente le “qualità” luminose del sole. L’idea di fondo è che si dovrebbe rinunciare a un po’ di luce al mattino a favore di un’irradiazione superiore nel tardo pomeriggio: in breve, ritardare di un’ora l’accensione di fonti di luce artificiale di un’ora.
La questione, particolarmente sentita anche a livello europeo dove è bloccato un provvedimento che risale al 2018 proprio in merito all’orario unico, viene sollevata da Sima: Società Italiana di Medicina Ambientale
La politica discute di razionamenti del gas alle imprese, didattica a distanza per le scuole e riduzione della durata dei riscaldamenti, ma dimentica che già dal 2018 il Parlamento Europeo ha approvato con l‘84% dei voti favorevoli l’abolizione dell’obbligo del cambio di orario due volte l’anno, lasciando la libertà ai vari Stati di scegliere se optare per l’ora solare o legale
Alessandro Miani, presidente SIMA
Le cifre
Vediamo ora i numeri concreti proposti da Sima:
Secondo i nostri calcoli, il risparmio energetico derivante dall’adozione permanente dell’ora legale consentirebbe di tagliare le emissioni inquinanti per un totale di 200.000 tonnellate di anidride carbonica all’anno, con conseguenze positive sulla salute umana oltre che risparmi economici dovuti alla riduzione della combustione di fonti fossili per illuminazione e riscaldamento
Terna aveva quantificato in 420 milioni di kilowattora l’energia elettrica risparmiata nei 7 mesi del 2022 in cui è in vigore l’ora legale, con un minor consumo di elettricità in 15 anni pari in Italia a 10 miliardi di kilowattora, per un totale di 1,8 miliardi di euro risparmiati
Nota Sima