Fao prezzi generi alimentari, in calo per quinto mese. L’indice ha registrato una flessione verso il basso per il quinto mese consecutivo del prezzo dei generi alimentari.
Fao prezzi generi alimentari, in calo per quinto mese
Nel nuovo rapporto della Fao, il barometro dei prezzi internazionali dei generi alimentari ha registrato una flessione per il quinto mese consecutivo, in seguito a un calo delle quotazioni della maggior parte dei prodotti di riferimento.
L’Indice Fao, costantemente monitorato, ha raggiunto in agosto un valore medio di 138,0 punti, in calo dell’1,9% rispetto a luglio, pur rimanendo per il 7,9% al di sopra del valore dello scorso anno. L’Indice rileva le variazioni mensili dei prezzi internazionali di un paniere di generi alimentari comunemente oggetto di scambi commerciali.
Il prezzo degli alimenti
Nel corso del mese, i prezzi del riso sono rimasti in media invariati, mentre le quotazioni dei cereali secondari sono aumentate marginalmente (+0,2%) in un contesto in cui i più stabili prezzi del mais a livello mondiale, che non hanno subìto variazioni in ragione delle condizioni di crescente siccità e caldo torrido nell’Unione europea e negli Stati Uniti.
L’Indice Fao dei prezzi degli oli vegetali è sceso del 3,3% dal mese di luglio, i prezzi mondiali dell’olio di soia hanno subìto un moderato incremento riconducibile alle preoccupazioni suscitate dagli effetti di condizioni meteorologiche svantaggiose sulla produzione negli Stati Uniti d’America, con il prezzo dei prodotti lattiero-caseari che è sceso del 2%.
Segno meno anche per l’indice dei prezzi della carne, che è diminuito dell’1,5% da luglio, continuando tuttavia a rimanere per l’8,2% al di sopra del valore dello scorso anno. Agosto registra in basso anche l’asticella delle quotazioni internazionali della carne di pollame, complici le elevate disponibilità di esportazioni a livello mondiale. Infine l’indice Fao dei prezzi dello zucchero ha registrato una diminuzione del 2,1%, causato principalmente da un record delle esportazioni in India e dalla contrazione dei prezzi dell’etanolo in Brasile.
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