Bassetti contro Crisanti riguardo il tema relativo alla legalizzazione delle droghe leggere. Ecco cosa ha detto il virologo.
Crisanti sulla Legalizzazione delle droghe leggere: “Penso che il fumo faccia molti più danni”
Andrea Crisanti, microbiologo, accademico, divulgatore scientifico e professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova, è stato ospite al programma tv “L’aria che tira”, il quale va in onda su La7.
Durante l’ospitata il neo candidato con il Partito Democratico alle elezioni politiche che si terranno il 25 settembre 2022 ha parlato della tematica relativa alla legalizzazione delle droghe leggere, esprimendosi favorevole in tal senso e fornendo le seguenti spiegazioni:
“Le droghe leggere sono state legalizzate in molti paesi del mondo, inclusa la California e alcuni paesi europei. Non si è verificato un impatto negativo, nel senso che non è aumentato il numero di persone che poi passano dalle droghe leggeri alle droghe pesanti.
Hanno una funzione ricreativa e, in qualche modo, la legalizzazione ha la funzione di bloccare il commercio illegale e sottrarre soldi al crimine organizzato.
Se guardiamo ai costi e ai benefici, i benefici vanno più in questa direzione. Io, personalmente, e lo dico sinceramente, penso che il fumo faccia molti più danni di una droga leggera occasionale”.
Bassetti contro Crisanti sul tema della legalizzazione delle droghe leggere: “Un’uscita elettorale alquanto infelice”
Le dichiarazioni di Andrea Crisanti non sono passate inosservate alle orecchie del direttore della clinica di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti.
Quest’ultimo, infatti, ha criticato duramente le dichiarazioni rilasciate dal professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova al programma televisivo L’aria che tira, il quale va in onda su La7, in merito alla decisione di vole legalizzare le droghe leggere.
Riguardo questo argomento, l’infettivologo Matteo Bassetti ha rilasciato un’intervista all’Adnkronos Salute, nella quale si è espresso contrario alla legalizzazione di queste ultime:
“Io sono sempre stato contro ogni tipo di droga a scopo ricreativo, sociale e ludico. Avendo visto i danni diretti della droga pesante, e quelli indiretti (come la trasmissione attraverso le siringhe di epatite B, C e Hiv) un medico dovrebbe sempre essere contro tutte le droghe.
Ogni droga ha effetto sul nostro sistema nervoso (e non solo) e porta a dipendenza. Essendo io un medico, sono e sarò sempre contro ogni tipo di legalizzazione.
Non dimentichiamoci che le droghe leggere sono spesso anticamera delle droghe pesanti. Cosa facciamo, oggi approviamo la marijuana e domani la cocaina? Mi sembra un’uscita elettorale alquanto infelice, soprattutto se uscita da un medico”.
Anche Matteo Salvini contro Crisanti: ecco le sue parole
Oltre al direttore della clinica di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, anche Matteo Salvini ha attaccato duramente Andrea Crisanti.
Ecco quali sono state, dunque, le parole dette dal leader della Lega, durante un comizio tenuto a Palermo, in risposta alle dichiarazioni rilasciate dal professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova:
“Oggi sentivo il televirologo Crisanti, candidato con il Pd, dire che non c’è niente di male a coltivare marijuana in casa. A me chi vuole tenere droga in casa fa paura: è folle parlare di droghe che fanno meno male rispetto ad altre”.
Bassetti contro Crisanti sul tema del Covid-19
Matteo Bassetti aveva attaccato Andrea Crisanti anche in precedenza, sul tema riguardante il Covid-19. Ecco le parole pubblicate dall’infettivologo sul proprio profilo Twitter:
“Crisanti commette un grave errore e fa un clamoroso assist ai no vax, parlando ancora oggi di future restrizioni e lockdown per mitigare effetti del Covid-19.
Guardiamo avanti. Grazie a vaccini, farmaci e conoscenze non ci dovranno essere restrizioni. Chi fa il medico lo sa…
Il prossimo 25 settembre ci sono le elezioni. Credo che sicuramente dovremo vaccinare le persone, perché è probabile che avremo una nuova fiammata di casi.
Se andiamo alle urne con questa regola sulle quarantene e se avremo un aumento dei contagi, ci saranno milioni di persone che non potranno andare a votare“.