Tragedia sfiorata in Argentina, dove un assalto armato alla vicepresidente Cristina Kirchner è fallito solamente per un problema ancora da chiarire all’arma da fuoco da cui sarebbero dovuti uscire gli spari. L’aggressore è stato poi arrestato dalla polizia. Un fatto analogo era accaduto qualche mese fa alla governatrice dello Stato di New York, Kathy Hocul.
Argentina sotto shock, a salvare Kirchner un malfunzionamento dell’arma
Panico e shock in Argentina per quanto accaduto alla vicepresidente Cristina Kirchner: mentre stava rincasando scendendo dall’auto, le immagini televisive hanno mostrato chiaramente un uomo puntare una pistola nella sua direzione, tuttavia il meccanismo si è inceppato e i colpi non sono stati esplosi.
L’episodio accade nella capitale Buenos Aires, l’uomo si fa largo tra la folla nel tentativo di ottenere un autografo per il libro recentemente pubblicato dalla stessa Kirchner (un’autobiografia), prima di estrarre l’arma nel momento in cui ha avuto campo libero per sparare. A raccontare i dettagli dell’accaduto è il ministro dell’Interno Alberto Anibal Fernandez:
Ora la situazione sarà analizzata dal nostro personale forense per recuperare le impronte digitali e capire quale intenzioni avesse questa persona. Cristina è ancora viva perché, per qualche ragione che non possiamo confermare in questo momento l’arma, che conteneva cinque proiettili, non ha sparato anche se è stato premuto il grilletto. Condanno fermamente questo attacco alla democrazia e invito le istituzioni e i media denunciare l’odio e la violenza che pervadono il nostro Paese.
Alberto Anibal Fernandez, ministro dell’Interno
Il presidente Alberto Fernandez ha poi commentato così l’accaduto:
Questo incidente è estremamente grave. È la cosa più grave che sia accaduta da quando abbiamo recuperato la democrazia nel 1983.
Nel frattempo, sul territorio argentino è stata proclamata festa nazionale, con tutte le attività sospeso – anche quelle sportivo – perché come lo stesso Fernandez ci ha tenuto a sottolineare, era importante “dare la possibilità a tutti di manifestare in pace”. Un tentativo perfettamente riuscito visto che tutto il popolo argentino si è presto riversato per le strade in segno di forte protesta contro il tragico episodio di quest’oggi.
Chi è l’attuale vicepresidente
Per capire la portata del fenomeno bisogna inquadrare il personaggio di Cristina Kirchner, la politica più potente degli ultimi vent’anni nel panorama argentino. Presidente dal 2007 al 2015 e ora vicepresidente, la 69enne di La Plata è sotto processo con l’accusa di frode e corruzione in merito all’assegnazione di alcuni appalti pubblici a Santa Cruz, nel sud del Paese. L’accusa ha chiesto una condanna a 12 anni di reclusione e l’interdizione a vita dai pubblici uffici.
Intanto arrivano manifestazioni di solidarietà anche dal partito di opposizione, Insieme per il Cambiamento, dal presidente venezuelano Maduro e dalla FPF, la Federcalcio argentina:
La Federcalcio argentina esprime il suo più forte ripudio per ciò che è accaduto alla Vice Presidente della Nazione, Cristina Fernández de Kirchner. Chiediamo alla società nel suo insieme di avvertire che la violenza di qualsiasi ordine non è mai la soluzione. Per tale ragione sospendiamo tutte le partite di campionato in programma questo weekend.
Nota della Federcalcio argentina