Domani 2 Settembre è stato indetto uno sciopero dei piloti della compagnia aerea tedesca di Lufthansa. L’agitazione riguarda il mancato accordo sull’aumento salariale richiesto dai sindacati. Stop a quasi tutti i voli (800) sugli hub di Francoforte e Monaco. Il titolo oggi sbanda in Borsa.
Ancora problemi in vista sui cieli europei, questa volta è la compagnia aerea tedesca Lufthansa a indire uno sciopero per domani Venerdì 2 Settembre.
Lufthansa, si è appena vista sfilare dal fondo Certares con Delta e Air France l’esclusiva per acquisire Ita Awirways e ha comunicato che domani cancellerà quasi tutti i voli passeggeri e merci, per un totale di circa 800, nei suoi due hub più grandi, Francoforte e Monaco, a causa di uno sciopero dei piloti. Si calcolano disagi a circa 130mila passeggeri interessati.
Lo ha comunicato proprio la compagnia aerea di bandiera tedesca, aggiungendo che anche alcuni voli oggi saranno cancellati e che non può escludere cancellazioni o ritardi di singoli voli anche nel prossimo fine settimana. Il che può avere conseguenze sulle coincidenze dei viaggiatori. “Lufthansa sta lavorando alacremente per riportare le operazioni di volo alla normalità il prima possibile”, ha dichiarato la compagnia in un comunicato.
Alla base dell’azione del sindacato che rappresenta i piloti, il Vereinigung Cockpit, la richiesta di un aumento di stipendio che, stando a quanto riferito, sarebbe stata più volte respinta dalla direzione della compagnia.
Sciopero Lufthansa: la richiesta dei sindacati
Secondo Lufthansa, l’azienda ha offerto un aumento una tantum di 900 euro, pari a un aumento del 5% per i piloti senior e del 18% per coloro che iniziano la professione. Il sindacato aveva chiesto un aumento del 5,5% quest’anno e un adeguamento automatico dell’inflazione nel 2023.
Michael Niggemann, chief human resources officer e labor director di Deutsche Lufthansa, in una nota ha rimarcato:
“Non riusciamo a comprendere la chiamata allo sciopero di Vc. La direzione ha fatto un’offerta molto buona e socialmente equilibrata, nonostante i prolungati oneri dovuti alla crisi Covid e le prospettive incerte per l’economia globale. Questa escalation va a scapito di molte migliaia di clienti”, sottolineando che la compagnia “vuole una soluzione al tavolo del negoziato”.
Secondo i calcoli della compagnia, la domanda del sindacato avrebbe comportato un aumento dei costi per i piloti di 900 milioni dagli attuali 2,2 miliardi di euro nei prossimi due anni. Il 4 Agosto, Lufthansa ha raggiunto un accordo con il personale di terra, che riguarda circa 20mila dipendenti. Questa intesa prevede un aumento fisso di 200 euro al mese, retroattivo da Luglio con un aumento del salario base mensile del 2,5% dal primo Gennaio 2023, per un importo minimo di 125 euro e di un altro 2,5% dal primo Luglio 2023.
Male il titolo in Borsa
Gli aerei che sono all’estero potranno ritornare in Germania. La compagnia sarà in grado di applicare un programma di volo di emergenza. Tuttavia, è molto probabile che gli aeroporti di Francoforte e Monaco, i due più importanti per le operazioni di Lufthansa, subiscano gravi danni e interruzioni del servizio.
Marcel Grols, portavoce del sindacato, ha accusato l’azienda di non aver riconvocato il tavolo delle trattative per presentare un’offerta di stipendio migliorata. Secondo il sindacato, nell’ultima riunione del consiglio di amministrazione la società non ha nemmeno provato a presentare un miglioramento rispetto alla precedente offerta.
Il continuo braccio di ferro tra il sindacato e la compagnia si fa sentire anche in Borsa, dove il titolo di Lufthansa oggi perdeva circa 4 punti percentuali, contro listini sì deboli ma non a quel livello.
Negli utlimi tempi la crisi del settore del trasporto aereo ha fatto registrare una nuova ondata di cancellazioni e disagi per i viaggiatori. Lunedì in Spagna Iberia Express ha sospeso dieci voli mentre EasyJet ne ha cancellati altri quattro a causa degli scioperi che chiedono miglioramenti salariali. Domenica decine di voli sono stati cancellati sia in arrivo che in partenza dai principali aeroporti portoghesi a causa di uno sciopero della società addetta ai bagagli Portway.