Erano stati scoperti all’inizio dell’anno, una piccola comunità di Indios che viveva isolata nei pressi del Perù ed ora le autorità brasiliane temono che possano essere stati “massacrati” dai narcotrafficanti. Di questi indios avevano riferito i media lo scorso gennaio quando per la prima volta erano stati filmati dalla Funai (il dipartimento del governo brasiliano che si occupa della protezione degli indios). A fine luglio proprio una postazione della Funai a Xinane, nello stato amazzonico dell’Acre, dove si trovano questi indios, è stata attaccata.

“I cinque impiegati non hanno ancora avuto contatti con gli indiani, temiamo che possa esserci stato un massacro, ma non ci sono conferme”, ha detto all’Afp un portavoce della Funai a Brasilia. “Gli uomini armati che hanno attaccato la postazione sono ancora nell’area perché gli impiegati della Funai hanno visto le loro impronte fresche”.

Meno di una settimana fa la polizia federale brasiliana ha organizzato un’operazione nella regione e ha arrestato Joaquim Antonio Custodio Fadista, 60 anni, un portoghese condannato per traffico di droga in Brasile e in Lussemburgo. Al termine del blitz gli uomini della Funai hanno deciso di tornare nell’impervia regione, per il timore di un massacro degli indios. Il presidente della Funai, Marcio Meira, si è recato a Rio Branco, la capitale dell’Acre, insieme al segretario nazionale della sicurezza pubblica, Regina Miki, per incontrare il governatore dello Stato e discutere della situazione. La scomparsa degli Indios è avvolta nel mistero.