È tornato di nuovo sotto i riflettori, Christian De Sica, recentemente al centro di un battibecco con Gaia Nanni. Ora l’attore romano avrebbe deciso di stroncare l’esibizione dei Maneskin agli Mtv Video Musica Awards 2022, ironizzando in particolare sul frontman della band. “Damiano chi?! Toni Brando tutta la vita”, avrebbe scritto, facendo ridere i fan.

Christian De Sica ironizza su Damiano dei Maneskin

L’esibizione dei Maneskin agli Mtv Video Music Awards 2022 non è certo passata inosservata. Per l’occasione, che ha visto la band romana esibirsi con il nuovo brano Supermodel dopo il ritiro del premio come miglior video alternativo per I wanna be your slave, Damiano David ha sfoggiato un look sfrontato che ha catturato l’attenzione di tutti: un pantalone a vita alta aperto sul lato b a mo’ di perizoma. Un’opportunità troppo ghiotta per Christian De Sica, che sul suo profilo Instagram ha deciso di stroncare lo show, ironizzando in particolare proprio sull’abbigliamento scelto dal frontman. L’attore romano ha infatti paragonato l’outfit di Damiano con quello usato da uno dei suoi personaggi cult: Ciardulli, in arte Toni Brando.

In un’indimenticabile scena di “Compagni di scuola“, brillante commedia di Carlo Verdone, il personaggio di De Sica si spoglia davanti ai suoi ex compagni di classe per dimostrare di non aver rubato i soldi misteriosamente spariti dalle tasche di Finocchiaro, interpretato dal mitico Angelo Bernabucci, al suo esordio di carriera di caratterista. Toni Brando mette così in mostra un perizoma nero molto simile a quello indossato dal frontman dei Maneskin, mostrando anche lui le “ciapet”. Per questo motivo De Sica ha deciso di rispolverare il suo vecchio personaggio, commentando: “Damiano chi?! Brando tutta la vita!” e mandando in visibilio i suoi 659mila follower su Instagram, che hanno subito colto l’ironia.

Il meme caricato da Christian De Sica su Instagram

“Compagni di scuola”, il film di Verdone con Toni Brando

Uscito nel 1988, “Compagni di scuola” è un film diretto e interpretato da Carlo Verdone su un soggetto scritto con Piero De Bernardi, Leonardo Benvenuti e Rossella Contessi, dichiaratamente ispirato all’analogo statunitense “Il grande freddo” (1983) di Lawrence Kasdan. Verdone raccontò che il film nacque anche da uno spunto autobiografico suo e di un suo compagno di scuola, il futuro cognato Christian De Sica, i quali si erano ritrovati a una rimpatriata di classe dove la malinconia e la rabbia del presente rispetto al passato l’avevano fatta da padrone. La trama è semplice: un gruppo di ex liceali romani si ritrova ,dopo quindici anni dall’esame di maturità, nella villa di una di loro, Federica, affascinante trentacinquenne appena abbandonata dall’anziano e ricco amante che l’ha mantenuta per anni.

Ma la rimpatriata prende sin dall’inizio una piega negativa: molti ex compagni iniziano a rivelare le frustrazioni e i fallimenti della loro vita e si finisce per accorgersi che, tutti, sono peggiorati, chi economicamente, chi moralmente o fisicamente. La galleria di personaggi è eterogenea: il professore di liceo in crisi esistenziale di mezza età con un’amante giovane; l’arricchito spaccone; l’artista fallito; la femminista arrabbiata; il politicante arrivista. Non manca chi nella vita ha avuto un’esistenza senza luci né ombre. Tra loro c’è anche Bruno Ciardulli, il personaggio adesso rievocato da Christian De Sica: in arte Toni Brando, un cantante fallito e oberato dai debiti, irrimediabilmente immaturo, che entra in scena simulando per scherzo una rapina, ma alla fine arriva al punto di inginocchiarsi davanti a tutti, chiedendo l’elemosina in un piattino. Un film comico, che pure trasale di drammaticità: una commedia amara, si potrebbe dire, ormai diventata un cult e da cui ognuno può essere ispirato a a fare un bilancio della propria vita.