Accadde oggi, 1 settembre 1939: la Germania nazista attacca la Polonia. La campagna di Polonia fu un’operazione militare diretta all’invasione territoriale del Paese dell’Europa dell’Est. Fu effettuata in due distinte fasi perché dopo l’attacco tedesco del primo settembre, dal 17 dello stesso mese si registrò anche l’invasione da parte dell’Unione Sovietica di Stalin; così come i due Stati avevano deciso firmando ad agosto del 1939 il cosiddetto patto di non aggressione Ribbentrop-Molotov. Obiettivo di Germania e URSS: spartirsi il territorio polacco al termine delle operazioni belliche.
Accadde oggi, 1 settembre 1939: la Germania nazista attacca la Polonia
La campagna di Polonia da parte del Terzo Reich, terminò con successo il 6 ottobre di 83 anni fa con la resa delle ultime forze polacche. Di fatto, l’invasione della Polonia segnò l’inizio della Seconda guerra mondiale; infatti, l’aggressione tedesca il 3 settembre successivo spinse, Regno Unito e Francia (alleati della Polonia), a dichiarare guerra alla Germania di Hitler.
L’aggressione nazista
In quella fase storica, la Germania era la più grande potenza industriale d’Europa. Il potente esercito di Berlino schiacciò letteralmente il ben più piccolo esercito polacco. L’esito dell’invasione e della campagna di Polonia era dunque scontato. L’aggressione nazista alla Polonia, fu il primo esempio di un nuovo metodo di condurre la guerra, per definire il quale fu coniata la locuzione di “guerra lampo” , in tedesco “Blitzkrieg”.
La “guerra lampo” di Adolf Hitler
Con la “Blitzkrieg” le truppe tedesche integrarono le dottrine della “guerra di movimento” e le tattiche d’infiltrazione sviluppate durante la Prima guerra mondiale, con la moderna tecnologia offerta dai carri armati, dagli aerei e dalle radiocomunicazioni. Tutto questo, allo scopo di supportare una nuova modalità di guerra caratterizzata dall’uso combinato di quelle nuove forze.