Il primo Leone d’Oro di quest’anno è andato all’icona del cinema francese Catherine Deneuve, in passato icona di bellezza che negli ultimi anni è stata lontana dagli schermi più prestigiosi. La decisione di Venezia di premiarla con questo prezioso riconoscimento le permette di rilanciarsi e non può che esserne grata, come evidenzia durante l’incontro con la stampa: “Sono grata è molto felice per questo premio”, mentre sul suo essere icona spiega “Io un’icona della femminilità? Non lo sono, per me questa parola non si può usare. Una sex symbol? Ero bionda ma non mi sembra di aver mai assunto pose particolarmente sexy. I miei successi del passato? Non mi piace guardare indietro, preferisco il presente e il futuro e soprattutto oggi amo ancora di più il mio lavoro: recitare”.
Catherine Deneuve ha sorpreso tutti presentandosi con la bandiera ucraina all’altezza del cuore sotto il bavero ricorda i grandi successi del passato al Festival dì Venezia con il Leone d’oro di Bella di giorno di Luis Bunuel nel 1967 e la coppa volti del 1998 per Place Vendome: “Quando guardo indietro nella mia vita, mi rendo conto che c’è stato un mix di fortuna, di decisioni giuste e di altre, forse in numero minore, sbagliate”. E subito dopo avverte: “Non mi piace guardare indietro, anzi non tempo per farlo. Non sono affatto pronta a ritirarmi a vita privata“.
Catherine Deneuve si è ripresa benissimo dall’ictus del 2019 e continua a lavorare : “Sono molto concentrata sul presente e anche sul prossimo futuro. Ho appena finito di girare un film a Parigi“, afferma a proposito di “La Tortue” di Lea Domenach, in cui interpreta Bernadette Chirac, la vedova dell’ex presidente francese Jacques Chirac e poi continua “Tra breve girerò un altro film in lingua inglese di un giovane regista americano ambientato in una fattoria, tra le galline. Non ho tempo di guardare indietro, preferisco guardare avanti; per me è importante continuare a recitare e la prima cosa che mi colpisce quando mi viene proposto un soggetto è proprio la trama. E poi io vado sempre al cinema, vivo per il cinema”.