Dopo Cannes il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto in collegamento video con il Festival di Venezia, che sin da subito ha dimostrato grande sensibilità verso la guerra in Ucraina dedicandole un documentario e un’intera giornata del Venice Bridge il prossimo 8 settembre. Con l’ormai nota maglietta con cui siamo stati abituati a vederlo in tanti video messaggi Zelensky si presenta davanti ai grandi del Festival del Cinema di Venezia, anche perché in prima fila è seduto il capo di Netflix nel mondo Ted Sarandos e persino l’ex segretario di stato americano Hilary Clinton.

Non dovete dimenticare quello che sta accadendo” le parole di Zelensky rivolte ai cineasti e a tutte le maestranze al Festival di Venezia “perché la vostra voce conta”. Il presidente ucraino gela poi il pubblico con un lungo elenco da brividi: “I nomi sono importanti, rischiano di cadere nell’oblio” e allora eccoli quei nomi, con accanto la loro età dai pochi mesi ai 18 anni: un appello tristissimo, città di origine, città del martirio ed età, uno ad uno, 358 vittime innocenti al 29 agosto 2022. “Questo è il Cremlino” ribadisce Zelensky “Non bisogna rimanere in silenzio, sarebbe fare quello che la Russia auspica: abituarsi alla guerra, rassegnarsi alla guerra, dimenticare la guerra. Sono macellai, terroristi, assassini, un orrore che non dura 120 minuti come un film ma ormai da 189 giorni, tanti sono quelli della guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina”.

Un momento di straordinaria potenza che rompe la tradizionale bolla fastivaliera in cui il mondo del cinema si estranea da quello che succede fuori. Un discorso più duro nei toni e nella sostanza quello di Zelensky al Festival di Venezia rispetto a quanto avevamo visto a Cannes. Essendo stato prima un attore amatissimo in patria e solo dopo un politico Zelensky sta dimostrando giorno dopo giorno di saper arrivare al cuore delle persone sfruttando pienamente ogni possibilità, con un magnetismo verso l’opinione pubblica degno dei più grandi presidenti americani. Sono in molti a considerare i suoi messaggi e le sue ingerenze ormai troppo frequenti, la verità è che Zelensky ha dimostrato con i fatti di voler sfruttare qualunque mezzo di risonanza per vincere la sua guerra.