Dentro Luis Alberto dal primo minuto dopo la magia che ha sbloccato l’ultimo match. Per il resto Maurizio Sarri, contro la Sampdoria, sceglie la stessa squadra che venerdì scorso ha battuto l’Inter. L’altro cambio arriva nel corso della prima frazione, ma è una causa di forza maggiore: Pedro sostituisce Felipe Anderson che, dopo aver stretto i denti, abbandona il campo per un dolore percepito ad inizio partita. Giampaolo, che deve riscattare la debacle di Salerno, si appiglia al solito Quagliarella a cui consegna le sorti dell’attacco.

A sbloccarla è una finezza di Milinkovic-Savic. Il Sergente guarda Immobile con la coda dell’occhio e lo smarca con un tacco che spiazza la difesa doriana, il capitano fa 1-0. Proprio lui ha l’occasione del raddoppio poco dopo, ma spreca un tap in colpendo il palo. I padroni di casa iniziano a farsi vedere intorno alla metà di tempo, prima reclamano un rigore non concesso dopo la revisione Var, poi impegnano Provedel ad un intervento su Quagliarella.

Vince la linea sarrista

La Lazio inizia la ripresa palleggiando abbastanza bene e spostando il pallone da una parte all’altra. Ma si piace troppo e manca, per leziosità, la conclusione in porta. È doriano il primo squillo, ma Provedel si ripete parando la bella conclusione di Rincon. La Lazio si stanca, Sarri cambia i suoi centrocampisti per inserire fosforo in mezzo al campo. Giampaolo invece vuole riprenderla e cambia l’attacco rimpolmpandolo con Djuricic, Caputo e Gabbiadini. A prevalere è la linea di Giampaolo. E ci pensa proprio un subentrato: Gabbiadini, in pieno recupero, taglia come il burro la difesa laziale e fa 1-1.