Una rivotazione strana quella a cui è chiamata Latina per decisione del Tar del Lazio prima, e del Consiglio di Stato poi. Ad animarla sono i candidati, rispettivamente di centrosinistra e centrodestra, Damiano Coletta e Vincenzo Zaccheo. Ma attorno a loro ci sono anche gli altri: alcuni fuori da giochi, alcuni più coinvolti che mai. Vediamo, nello specifico, tutto quello che c’è da sapere.

Chi è fuori

Partiamo dagli esclusi. Antonio Giuseppe Mancino (Sinistra Italiana); Andrea Ambrosetti (Partito Comunista); Sergio Sciaudone (Civico) ed Antonio Bottoni (Civico) sono fuori dai giochi. Discorso particolare lo merita quest’ultimo, tiratosi fuori per sua volontà. Pochi mesi fa, dopo le elezioni, ha aderito a Fratelli d’Italia di cui oggi è responsabile del dipartimento provinciale ‘Politiche sociali e difesa dei consumatori’. Attraverso una nota stampa a sua firma, dunque, ha dichiarato che alla luce del cambio di scenario non intende correre per la carica di Sindaco. Oltre a questo ha fatto pubblico endorsment a Vincenzo Zaccheo, il candidato di centrodestra con cui si era già apparentato al ballottaggio dello scorso anno.

Chi è dentro

In gara, non per la carica di Sindaco poiché condannati dalla matematica, ma per entrare in Consiglio Comunale: Annalisa Muzio (Civica); Gianluca Bono (M5s); Nicoletta Zuliani (Civica). I primi due sono a tutti gli effetti consiglieri decaduti, ed hanno deciso nel primo squarcio della consiliatura sospesa di sostenere la maggioranza di Damiano Coletta consentendogli di governare. Per quanto riguarda Bono il sostegno post elezioni, se Coletta si confermasse Sindaco, non sembra in discussione, ci fu già l’apparentamento al ballottaggio dello scorso anno. Discorso meno valido per Annalisa Muzio che proprio in queste ora, da voce fuori dal coro, va sostendo la necessità di dover tornare al voto su tutta la città. Non considerà più trasparente e lecito, lo scenario in essere.

Discorso a parte merita la candidata Zuliani che, numeri alla mano, può ambire ad entrare. Pochi decimali le hanno precluso di varcare la porta comunale. Ci proverà in tutti i modi e difficilmente, qualora entrasse, potrà sostenere uno o l’altro Sindaco. Con Coletta i rapporti non sono buoni, Zuliani è una fuoriscita del PD oggi fiero sostenitore di Coletta. Freddezza anche con Zaccheo, spesso criticato e appartenente ad un mondo troppo a destra. La candidata in quota Azione (la lista civica ‘Zuliani Sindaco’ è organizzata dalla diramazione locale del partito di Calenda) è la vera mina vagante di questa rivotazione.