White Noise, film d’apertura del Festival di Venezia, è anche il film che apre il concorso di Venezia 79 ed è l’ennesima produzione d’autore di Netflix. L’opera del maestro Noah Baumbach è tratta dall’opera di Don DeLillo e vede ancora una volta l’autore lavorare con Adam Driver dopo lo straordinario successo di pubblico e critica per “Storia di un matrimonio”, presentato anche quello al Lido. Esilarante e terrificante, lirico e assurdo, semplice e apocalittico allo stesso tempo, White Noise racconta i tentativi di una famiglia americana contemporanea un po’ particolare di affrontare i conflitti della vita quotidiana, confrontandosi con i misteri universali dell’amore, della morte e con la possibilità di essere felici in un mondo incerto.
Un film in cui la scrittura di Noah Baumbach si unisce al talento di Adam Driver, sempre più uno degli attori migliori della sua generazione oltre che in grado di dare un’impronta unica ai suoi personaggi sia nei film più autoriali che nei grandi blockbuster. L’intensità e il dramma che raggiungono i dialoghi a volte molto teatrali tra lui e Greta Gerwig dimostrano come anche la nuova regista prodigio del cinema internazionale non abbia assolutamente perso lo smalto davanti alla macchina da presa. Il ricco supporting cast che ruota attorno alla famiglia si amalgama alla perfezione entrando con la giusta misura nel film in cui anche gli giovanissimi artisti mostrano di aver preso piena coscienza della visione del regista. La vera lacuna del film però è il continuo cambio di direzione della trama, che ad un certo punto sembra virare sull’horror ma poi torna indietro su se stessa. Un film che ha nella molteplicità dei suoi sbocchi il più grande limite dato che non riesce ad andare sufficientemente in profondità su nessuno di questi: dalle mascherine ricordo della pandemia, fino all’esasperazione dell’isteria collettiva alla critica al capitalismo Baumbach osa mettendo forte troppe tematiche.
White Noise, l’incontro Baumbach e i protagonisti
Noah Baumbach arriva in conferenza stampa e si sofferma subito su White Noise come trasposizione di uno dei romanzi più eclettici della letteratura moderna: “Il romanzo di DeLillo è una satira, anche del mondo accademico e di come questo abbia alimentato la cultura pop. Abbiamo lo studio su Hitler che si affianca a quello su Elvis. Tutto ha lo stesso peso e trovo davvero interessante questo aspetto del romanzo, credo che ci sia una certa componente umoristica”, continua poi l’autore “Nel libro c’è questa capacità di prendere il linguaggio della cultura pop e trasformarlo non solo in descrizione ma anche in dialogo. Certamente abbiamo riflettuto molto su quello che ascoltiamo o non ascoltiamo. Il suono della scena associato alla capacità di vedere il dettaglio e qualcosa di visivo. In altri casi lo spettatore che può decidere cosa fare e ascoltare. Abbiamo una ripresa in 35mm che ricorda i miei film preferiti degli anni ‘80 e questo ci permette di mostrare tante cose”
Adam Driver è il protagonista indiscusso in White Noise, la cosa migliore dell’opera al pari delle musiche che spesso e volentieri ne accompagnano la recitazione: “Non l’ho definito come un personaggio di Noah o De Lillo, molto è stato editato dal libro e abbiamo lavorato in un modo molto teatrale. Abbiamo lavorato molto attorno ad un tavolo, credo che lo stile del film ci porta ad una duplice prospettiva che si incontra con il nostro e lo spettatore avrà il suo”, immancabile la domanda sulla pandemia “Ci sono due riferimenti alla pandemia con parole e oggetti che ormai sono diventati di uso comune come le mascherine”.
Greta Gerwig è la splendida protagonista femminile di White Noise: “Ho trovato nel libro una qualità particolare nel linguaggio. Ci costringe quando leggiamo a dire a qualcuno di leggere ad alta voce. Sembrava che la sua scrittura avesse una qualità conformativa. Siamo stati fortunati a poter provare tanto prima di girare, sono diventate persone reali e siamo entrati nel ritmo e nel dialogo, quando ho lavorato con Adam sono diventati reali”.
Don Cheadle, apprezzata star dei film Marvel è invece un professore con la passione per il re del rock Elvis: “Ci sono delle cose molto interessanti, ma il mio personaggio anche se viene colpito dagli eventi riesce a non essere invaso dalla paura perché è un filosofo che vede le cose in modo obiettivo”.