Violenta inondazione in Mississippi dove un paese di 180 mila abitanti è rimasto senza acqua potabile. Il governatore dello Stato ha chiesto con urgenza agli abitanti di Jackson di non bere l’acqua dai rubinetti, per chi ce l’ha ancora, perché a rischio contaminazione. Dichiarata l’emergenza sanitaria.
Una storica a inondazione ha danneggiato il sistema di depurazione lasciando senza acqua potabile i 180 mila residenti di Jackson, la capitale dello Stato del Mississippi. Il governatore, Tate Reeves, ha dichiarato l’emergenza sanitaria e ha comunicato che la città resterà “senza acqua corrente su larga scala” per il prossimo futuro e che è allo studio un piano per la distribuzione alternativa di acqua.
Ha inviato anche la Guardia nazionale in città per la distribuzione dell’acqua e nelle prossime ore taniche di acqua non potabile verranno consegnate per l’uso dello scarico nei bagni. La crisi arriva, tra l’altro, in coincidenza con la riapertura delle scuole pubbliche che, a questo punto, proprio per la gravità della situazione, potrebbero tornare alle lezioni in remoto.
Le autorità hanno messo in guardia dal bere l’acqua di rubinetto perché contaminata o non trattata. Ma la città è senza acqua anche per combattere eventuali incendi.
Il lungo intervento all’impianto idrico pubblico non ha dato i risultati sperati per garantire la qualità del servizio. Da settimane infatti, si registravano cali di pressione nella distribuzione. Quanto tempo ci vorrà per risolvere il problema non è ancora chiaro, hanno detto i funzionari municipali nel corso di un incontro con i giornalisti. Ma si tratta della prima grave emergenza idrica negli Stati Uniti dopo anni e riguarda una città di 180 mila abitanti, la più grande del Mississippi.
Inondazione Mississippi: supporto alla comunità colpita
Il governo americano è pronto a fornire supporto al Mississippi non appena otterrà una richiesta ufficiale da parte dello Stato, lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jena-Pierre, assicurando che l’amministrazione continuerà a collaborare con lo Stato del Mississippi per aiutare le comunità colpite dalle inondazioni.
Sono circa 180.000 i cittadini rimasti senz’acqua a Jackson, in Mississippi. I residenti non avranno accesso all’acqua corrente fino a data da destinarsi dopo che alcune inondazioni hanno portato sull’orlo del collasso la rete fognaria e di depurazione.
Il Mississippi ha dichiarato lo stato di emergenza e scuole, ristoranti e attività commerciali hanno dovuto chiudere le loro porte al pubblico.
Le forti piogge hanno causato l’ingrossamento del Pearl River, il fiume che scorre in città e l’esondazione nelle strade cittadine. Centinaia di strutture sono state completamente allagate, secondo quanto rilevato dalle autorità di Jackson, le attività commerciali hanno dovuto fare i conti con circa 190 mila litri d’acqua caduti al giorno.
Crisi idrica e difetti al sistema fognario
La città sta distribuendo ai residenti acqua in bottiglia anche per i servizi igienici. L’impianto però resta fragile e le soluzioni sono provvisorie. Alla base della crisi idrica anche la carenza di personale e difetti strutturali del sistema fognario. Secondo il sindaco Chokwe Antar Lumumba, la manutenzione completa dell’impianto non veniva effettuata da decenni.
“Non era in dubbio che il sistema avrebbe fallito prima o poi, ha affermato alla stampa estera il sindaco. Dovevamo solo capire quando”. “Questo è un problema enorme, ha spiegato Lumumba, perché in questo modo non possiamo neppure spegnere un incendio o scaricare i bisogni”.
Le scuole sono tornate alle lezioni a distanza mentre aziende e ristoranti hanno iniziato a ingegnarsi per l’acquisto di brocche d’acqua potabile e ghiaccio. Chi non ci è riuscito, vale a dire la maggior parte delle attività del territorio è stato costretto ad abbassare le saracinesche.
Tutti questi danni dovuti alle forti piogge degli ultimi tempi segnano un grave cambiamento climatico che ha già messo la cittadina di Jackson in ginocchio nel corso dell’estate. Infatti, questa non è la prima esondazione, forte pioggia o violenta raffica di vento che ha costretto molti residenti ad abbandonare le loro abitazioni.