Caro bollette

Stefano Patuanelli, Ministro dell’Agricoltura, è stato ospite nel campus dell’Università Niccolò Cusano a Roma, intervistato dal direttore dei tg e gr di Cusano Media Group Gianluca Fabi. L’intervista andrà in onda questa sera alle 20 su Cusano Italia Tv (ch. 264 del digitale terrestre), alle 20.30 su Cusano News 7 (ch. 234) e domani alle 8.25 su Radio Cusano Campus. Tra i temi affrontati quello del caro energia:

“Mi dispiace che la campagna elettorale sia così condizionata dal tema del caro energia e mi dispiace anche dover dire che l’avevamo detto. A febbraio avevamo detto che si sarebbe arrivati a questa situazione. Vedendo come stava già aumentando da settembre dell’anno scorso il prezzo dell’energia era evidente che saremmo arrivati a questo punto. Poi ovviamente la guerra ha aumentato le speculazioni. Si tratta di speculazioni, oggi non abbiamo un problema di quantità, abbiamo un problema di prezzo dell’energia. Siamo riusciti ad aumentare gli stoccaggi per affrontare l’autunno e l’inverno, ma è evidente che il problema è di prezzo e di speculazione. E’ da mesi che diciamo che va messo un price cap al prezzo dell’energia, l’Europa deve arrivarci rapidamente. Serviva poi una nuova tranche di debito comune per mettere in sicurezza le imprese di tutti i Paesi dell’UE. Oggi si comincia a parlare di queste cose perché il problema ce l’ha anche la Germania. Crollo del governo? Abbiamo posto dei temi politici, la risposta non c’è stata e abbiamo continuato a porre quei temi. Eravamo contrari ad alcune misure che erano inserite o che non erano inserite nel Dl Aiuti, non si può dire che non si davano risposte ai cittadini per colpa del M5S, è esattamente il contrario. Sarebbe molto complicato oggi far autorizzare al Parlamento uno scostamento di bilancio. Lo scostamento di bilancio andava fatto a febbraio, oggi le aziende stanno già fallendo”.

Sul reddito di cittadinanza e il lavoro stagionale

“Il tema degli stagionali, della manodopera in agricoltura viene posto da sempre. I contratti stagionali sono raddoppiati da quando c’è il reddito di cittadinanza. Quando sento tanti ristoratori della mia città Trieste che dicono che non trovano manodopera penso che ci sono meno di mille famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza a Trieste e due terzi di questi sono inabili al lavoro. Questo disegno che vede i giovani sul divano perché prendono il reddito di cittadinanza e che non hanno voglia di lavorare mi vergogno per chi lo dice. La povertà non è una colpa. Qualsiasi persona può avere un periodo per cui non riesce ad arrivare alla fine del mese, quelle persone vanno accompagnate, non vanno mica demonizzate. Uno Stato si misura su come fa superare le difficoltà ai propri cittadini. Percentualmente è una delle misure che ha meno truffe in assoluto, ma in ogni caso non è che perché ci sono le truffe allora togliamo il provvedimento. Dopodichè c’è il problema del reinserimento nel mondo del lavoro, dei centri per l’impiego, io ricordo però che dal punto di vista costituzionale quello è competenza regionale, noi abbiamo messo 1 miliardo per le Regioni per potenziare i centri per l’impiego. Le Regioni non hanno fatto nulla per poi poter dare la colpa al M5S e al reddito di cittadinanza”.

Sul salario minimo

“L’unico salario minimo che può funzionare è quello legale, che fissa un minimo sotto il quale non si può scendere per i contratti di lavoro. Un salario che non può essere sotto i 9 euro lordi all’ora. Non si deve parlare di trattamento economico complessivo, perchè se metto dentro anche il welfare che sta nel contratto di lavoro la busta paga può essere più corposa nella parte lorda ma il netto rimane uguale. Per questo si deve parlare di salario minimo legale imposto per norma. Dopodiché non basta, bisogna fare anche una norma sulla contrattazione collettiva e sulla rappresentanza. Su questo un ragionamento con le parti sociali e con i partiti del campo progressista bisognerebbe farlo. Il campo progressista però si è un po’ sciolto e ha lasciato solo il M5S ad occuparsi di questi temi”.