Le principali imprese del terziario, ANCC-COOP, ANCD-Conad, Confcommercio, e Federdistribuzione, si sono ritrovate a Roma nella sede di Confcommercio per lanciare un nuovo allarme sul caro-energia e protestare contro l’assenza di provvedimenti del governo: alle 12 di mercoledì l’invito agli esercenti è di spegnere le luci per 15 minuti.

Caro Energia, conferenza stampa congiunta nella sede di Confcommercio

Conferenza stampa nella sede romana di Confcommercio per manifestare il grido d’allarme contro il caro energia che sta mettendo in ginocchio interi settori dell’economia. Non solo il secondario industriale, su cui si è espresso a più riprese il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, ma anche i servizi e la distribuzione sono costretti a sostenere costi di gestione sempre più gravosi.

All’incontro sono intervenuti: Lino Stoppani (Vice presidente vicario di Confcommercio), Marco Pedroni (Presidente di ANCC-COOP e Coop Italia), Francesco Pugliese (AD di Conad), Alberto Frausin (Presidente di Federdistribuzione), Donatella Prampolini (Presidente di Fida-Confcommercio). All’interno della conferenza stampa è stato inoltre illustrato un documento in 10 punti che sintetizza le richieste del Terziario al governo.

Costi insostenibili e rincari sui consumatori finali

A fotografare lo scenario è l’Ufficio Studi di Confcommercio, secondo cui da settembre 2022 a giugno 2023 sono a rischio 120mila imprese del Terziario e 370mila posti di lavoro a causa del caro energia. I comparti più a rischio sono l’alimentare, la ristorazione, il turismo e i trasporti. Le bollette sono aumentate di almeno il triplo fino a cinque volte: nel 2019 la spesa complessiva di energia era stata pari a 14,9 miliardi mentre nel 2021 era scesa a 11 miliardi per effetto delle misure restrittive anti-covid. Ebbene, la stima del 2022 parla di 33 miliardi di spesa.

Maggiori costi significa maggiore incidenza sul conto economico delle imprese: dall’1% si è passati al 3,5% con punte del 6%. Le associazioni rimarcano inoltre come il Terziario abbia già investito parecchi soldi nell’efficientamento energetico a basso consumo e sulle fonti rinnovabili, in un processo che non è ancora completato. Inoltre, si denuncia il fatto che ci siano alcuni costi fissi: i banchi refrigerati, per esempio

Proposte e decalogo sul consumo energetico sostenibile

Come detto in apertura, il pool di organizzazioni ha stilato un documento da inviare a Palazzo Chigi sulle misure proposte per contrastare il caro energia.

Al suo interno ci sono soprattutto misure fiscali come il credito d’imposta al 50% (oggi è al 15%, si valuta anche un allargamento della platea) e la copertura del Fondo di garanzia per le PMI al 90%. Chiesta la rateizzazione delle bollette fino a dicembre 2022, l’esonero degli utenti finali dal pagamento degli oneri di sistema e la realizzazione di audit energetici. Infine, proposta la proroga dello sconto sulle accise e la riduzione dell’iva al 5% sull’acquisto del gas metano.

Nel documento sono inoltre allegate una serie di misure per aumentare il risparmio energetico all’interno del commercio al dettaglio. L’invito generale è di spegnere le insegne luminose e le apparecchiature (o quanto meno ridurre l’intensità), di regolare le temperature dell’ambiente in maniera meno energivora, di chiudere le porte d’ingresso, di ridurre il consumo di acqua all’interno dei locali. Parola d’ordine efficienza e limitazione degli sprechi.