Indignazione per il volantino della “festa neonazista” organizzata a Bovolone, in provincia di Verona, che risulta pieno di simboli neofascisti e riporta che il ricavato dell’evento sarebbe stato devoluto ad una onlus veronese. Il presidente di Abeo Bagnani però ha ribadito “totale estraneità ai fatti”.

Una festa a Bovolone, al “nero di seppia” che non ha niente a che fare con l’arte culinaria, bensì con l’ideologia neonazista e simboli fascisti. Sta infatti, creando indignazione il volantino che pubblicizza un evento a numero chiuso nella città veneta, con seguito di festa aperta a “simpatizzanti” dal titolo: “Prima festa al nero di seppia”. Testo che risalta in bianco su sfondo nero, con classico font gotico, sopra a un’aquila imperiale, giusto per non lasciare troppo spazio all’immaginazione relativamente all’orientamento fascio-nazista della serata.

La denuncia arriva dall’Anpi di Legnago e Basso Veronese. “Questo evento è annunciato per il 16 Settembre prossimo al centro sociale Crosare di Bovolone, all’apice della campagna elettorale. Il centro sociale Crosare è di proprietà del comune e gestito da un’associazione. Il volantino è anonimo, non vi è scritto chi organizza ma si nota subito una chiara simbologia e vi appaiono i numeri 18-83, immagino sia un modo di camuffare l’anno di nascita di Mussolini”, precisa Giacomo Segantini.

Festa neonazista Bovolone: evento della “Pastasciutta Antifascista” fatto saltare

Segantini ricorda che il volantino per nobilitare l’evento annuncia anche che il ricavato andrà in beneficenza all’Abeo e aggiunge che a Luglio di quest’anno la festa della “Pastasciutta Antifascista” organizzata al centro sociale Casella di Bovolone era stata fatta saltare a due giorni dall’evento, su invito proprio del Comune al centro Casella.

“Il direttivo del centro Casella ha motivato la disdetta dello spazio concordatoci adducendo minacce alla sicurezza dell’ordine pubblico, dopo consultazione col Comune e millantando anche un parere in questo senso delle forze dell’ordine. La situazione di sicurezza ci era in realtà garantita dalle forze dell’ordine con estrema chiarezza. Effettivamente qualcuno aveva fatto circolare voci di disordini, ma erano, appunto, solo voci. Altri motivi addotti per annullare la nostra iniziativa erano che essa sarebbe politicizzata e divisiva in quanto “antifascista”.

E conclude:

“Ora viene da chiedersi se il Comune di Bovolone, dopo giorni che circola questa notizia, si può permettere che si faccia una tale provocazione, un evento di natura fascista in un luogo pubblico di cui non c’è stata nessuna smentita. C’è da chiedersi se, al di là del pessimo gusto che tale iniziativa provocatoria rappresenta, non ci sia in essa apologia di fascismo, cioè della più ripugnante e devastante esperienza che ha vissuto il nostro Paese, dallo squadrismo degli anni venti del secolo scorso, alla criminale dittatura guerrafondaia che portò allo sfascio il nostro Paese”.

La presa di distanza di Abeo e Crosare

Intanto arriva la prima presa di distanza ufficiale, da parte del rappresentante legale dell’associazione Centro Sportivo Ricreativo Crosare di Bovolone, nel volantino citato come sede dell’evento. “Il nostro Centro non ha mai né autorizzato né organizzato tale evento”, si chiarisce nella nota. “I numeri riportati nel volantino non appartengono a nessuno della direzione e neanche dei volontari”, sottolinea ancora il rappresentante, evidenziando l’estraneità dell’associazione, quotidianamente impegnata in attività rivolte alla collettività. “Inoltre non abbiamo chiesto alcuna autorizzazione all’Amministrazione Comunale a tale riguardo né è mai avvenuto l’inverso”.

A seguire arriva un comunicato dell’Abeo (Associazione bambino emopatico oncologico): “È con sommo dispiacere e con una grande tristezza nel cuore che Abeo sta apprendendo in queste ore dell’organizzazione di una cena di chiara matrice politica, il cui ricavato verrà devoluto alla nostra associazione. Ci teniamo a precisare che la nostra Associazione ha insita nello statuto una dichiarazione chiara e precisa, si veda l’art. 1 dello stesso, di avere una connotazione apartitica e aconfessionale; pertanto, non appoggiamo nessun tipo di attività che rientri in questo campo, inoltre, quando vengono istituite raccolte fondi a nome nostro con l’utilizzo del nostro logo, è obbligo richiedercene l’autorizzazione. Se questa autorizzazione, come in questo caso, non è stata richiesta, chi ha organizzato l’evento oltre ad aver utilizzato il nostro logo impropriamente e senza consenso, ci ha anche causato un grave danno di immagine associandoci a una frangia politica”.

ABEO ODV Onlus di Verona è un’associazione ispirata da valori di solidarietà umana, civile, culturale, sociale ed economica ed opera in difesa dei diritti umani e nello specifico si occupa di svolgere un’attività di sostegno per i bambini, e le loro famiglie, affetti da tumore e da altre malattie del sangue e del sistema immunitario in cura presso il Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’UOC di Verona, di cui siamo l’associazione di riferimento come sancito nell’art. 1 della Convenzione stipulata con l’AOUI. “Ora nel rispetto della nostra attività ma soprattutto dei pazienti che sosteniamo e di cui ci prendiamo cura giornalmente ribadiamo la nostra più totale estraneità all’evento dissociandocene nella maniera più categorica”.

La festa intanto, è stata spostata dagli organizzatori a data e luogo diversi e ancora non definiti.