Rosa Russo Iervolino, figura chiave della Repubblica italiana in quanto prima donna eletta a capo del Ministero dell’Interno, si trova ancora ricoverata a Napoli ma non è deceduta, come testimoniato da un post su Facebook della figlia Francesca. Da capire come sia trapelata la notizia della sua morte.
Sto bene, non c’è male, ho solo un pò di mal di schiena. Stamattina ho ricevuto un sacco di telefonate, ho pensato che fosse successo qualcosa a qualcuno e invece non era successo niente
Rosa Russo Iervolino all’agenzia Lapresse
Sui social è intervenuta anche la figlia, la quale aveva precedentemente commentano in questa maniera:
Mamma sta benissimo. Non so quale idiota abbia messo in giro questa notizia.Sarebbe il caso di non scherzare sulla vita delle persone… napoletanamente facciamo le corna.
Annamaria Roscigno – per anni la portavoce di Rosa Russo Iervolino – ha quindi parlato a Radio Capital:
All’ennesima telefonata di condoglianze, i figli sono andati a svegliarla. Non riesco a capire come sia potuto accadere, quando ho iniziato a ricevere le prime telefonate ho chiamato i figli che, increduli, mi hanno smentito la notizia. Anzi, subito dopo, mi hanno passato la Iervolino al telefono.
Rosa Russo Iervolino, figura di spicco della politica al femminile
Rosa Russo Iervolino sta bene. L’ex primo ministro dell’Interno al femminile e alla guida di Napoli per una decade, è a casa, serena e in salute: lo confermano fonti comunali del capoluogo partenopeo.
Si espresse così quando ricordò la sua elezione a capo del Viminale nel 1998:
Sono debitrice nei confronti di mia mamma per tanti insegnamenti ricevuti. Uno di questi, che mi è stato utile nella vita politica, è stato quello di avere piena contezza dei propri mezzi e dei propri limiti
Rosa Russo Iervolino in un’intervista del 2020
La sua carriera parlamentare ebbe inizio nel 1979 nella Democrazia Cristiana, seguendo le orme dei genitori: il padre era infatti Angelo Raffaele Jervolino, storico ministero degli anni Sessanta e Settanta. Nel 1985 venne nominata Presidente della commissione parlamentare di vigilanza RAI, poi iniziò a tracciare il solco divenendo la prima donna a ricoprire una serie di cariche parlamentari.
Tra queste il Ministero per gli Affari Sociali sotto il governo Goria (1987-1992), con cui insieme a Craxi adottò una politica estremamente restrittiva contro l’uso di droghe e stupefacenti. Ruolo che venne confermato anche nel successivo Esecutivo di Ciriaco De Mita:
Se sono diventata ministra lo devo a De Mita, che mi volle nel suo governo, agli Affari sociali. Lasciandomi anche grandi margini di manovra e grande autonomia, devo riconoscerlo. Tutti pensano che la mia esperienza di governo più dura sia stato il Viminale, col governo D’Alema. E invece era stata la Pubblica istruzione
Rosa Russo Iervolino in un’intervista del 2020
Dal ’92 al ’94 segue proprio la Pubblica Istruzione, poi nel 1998 il grande passo con l’elezione al Viminale sotto il primo governo guidato da Massimo D’Alema. Nel 2001 il ritiro dalla vita parlamentare e il passaggio a quella comunale con la vittoria al ballottaggio a Napoli: anche qui divenne la prima donna a ricoprire questo incarico, venendo riconfermata nel 2006. Nel 2019 il presidente Mattarella la omaggia dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Si tratta di una delle donne più importanti nello scenario della politica italiana.