Il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, sulla crisi economica in Italia: ”Bisogna rispondere senza aspettare i due mesi che serviranno per avere un nuovo governo. Sarebbe un disastro economico e sociale”. Il ministro ha spiegato inoltre che “l’impatto generale sulla ricchezza del Paese rischia di essere molto maggiore del costo di qualunque misura di sostegno”.

Caro bolletta, Giorgetti “Il problema nasce prima dalla guerra”

Secondo Giorgetti, l’emergenza economica nasce prima della guerra in Ucraina. Il ministro ha infatti spiegato:

Durante la pandemia giustamente l’Europa ha sospeso le regole, permettendo ai paesi di fare scostamenti di bilancio. Questa è una emergenza economica e sociale ed è il focolaio da cui parte l’inflazione. Se avessimo potuto sterilizzare gli aumenti per i consumatori da subito, non avremmo adesso questi aumenti dei prezzi. 

E ha aggiunto:

Non si tratta di fare spesa allegra, ma di pagare danni di guerra indiretti al sistema produttivo, dopo la decisione di aprire un conflitto commerciale con la Russia.

ll ministro ha inoltre criticato gli attuali meccanismi di mercato adottati dal governo italiano:

Abbiamo dichiarato una guerra alla Russia con le sanzioni, usando meccanismi economici con un obiettivo politico sacrosanto: difendere la libertà. Intanto però, di fronte alla risposta russa alle nostre sanzioni, continuiamo a usare meccanismi strettamente di mercato. Non capiamo che quei meccanismi sono utili in tempi di pace, ma falliscono in tempi di guerra.

Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna: i Paesi da prendere come modello

L’Italia chiede un tetto europeo al prezzo del gas e di “sganciare quest’ultimo alle tariffe elettriche”. Tuttavia, Giorgetti si dice “pessimista” sul fatto che si possa arrivare a stabilire un tetto al prezzo del gas in Europa. E prende come modelli da seguire altri Paesi:

Ci sono aperture da parte tedesca per liberare i prezzi dell’elettricità da rinnovabili, molto più bassi, da quelli del gas.

Il ministro spiega poi che il modello francese, ovvero riservare una quota di energia elettrica a prezzi calmierati dallo stato alle imprese, “è un modello”, ma ce ne sono altri: 

In Spagna il governo attua un tetto sulle tariffe elettriche compensando i produttori della differenza, mentre in Gran Bretagna si lavora su un intervento a supporto del sistema bancario.

Infine si è espresso su Salvini e sul rischio di bollette “insostenibili”.

“Mi pare che Matteo Salvini abbia visto giusto nel chiedere un armistizio in campagna elettorale. Tutti devono porsi il problema di come affrontare questo frangente. E anche con il sostegno della Lega questo governo, a saldi di bilancio invariati, ha varato moltissime misure, inclusa una di cui non si parla abbastanza: il bonus sociale rafforzato al quale possono accedere famiglie con un reddito Isee fino 12 mila euro e di 20 mila euro se ci sono quattro figli a carico, che si aggiunge a quelli già previsti per persone vulnerabili con più di 75 anni e per i disabili. La misura prevede sconti in bolletta. Abbiamo semplificato molto la procedura, ma occorre che le famiglie che non hanno già un’attestazione Isee la richiedano. Il resto è automatico. Va data la massima pubblicità a questa misura”.

“Rischiamo di avere bollette insostenibili. Il problema nasce da prima della guerra, ma la guerra l’ha esasperato. Per moltissime imprese italiane sta venendo meno la convenienza a riaprire”. Quanto agli interventi e al debito pubblico già alto ha aggiunto: “Non si tratta di fare spesa allegra, ma di pagare danni di guerra indiretti al sistema produttivo, dopo la decisione di aprire un conflitto commerciale con la Russia. Se le acciaierie italiane si fermano, chi fornisce i materiali al sistema industriale del Paese?”.