L’Esa lavorerà per rintracciare la plastica che, periodicamente, si disperde negli oceani. Un progetto sviluppato proprio dall’agenzia europea ha sviluppato un serie di trasmettitori galleggianti le cui posizioni possono essere tracciate nel tempo, affinchè, attraverso un innovativo modello di software, si possano conoscere le correnti che trasportano i rifiuti di plastica.

L’Esa prosegue il suo lavoro per ripulire gli oceani

Alcuni prototipi delle boe che la stesa Esa vuole utilizzare sono state rilasciate nelle coste dell’Indonesia. Il suo alto numero di isole, infatti, rende le correnti tra le più imprevedibili e complesse della terra. Le boe sono state realizzate in legno, proprio per garantire il massimo della sostenibilità e a svilupparle è stata l’organizzazione francese CLSCollecte Localization Satellites.

Consociata dell’agenzia spaziale francese CNES, è conosciuta soprattutto per la supervisione del tracciamento satellitare di animali marini, boe e flotte navali, grazie al suo sofisticato sistema di geolocalizzazione Argos di lunga durata, capace di eseguire correzioni di navigazione restituendole al CLS tramite collegamento satellitare.

Ma oltre all’utilizzo di queste particolari boe, il progetto MARLISAT si doterà di immagini satellitari della Terra per rilevare le fonti di plastica e poter tracciare i flussi dei rifiuti marini e le aree di accumulo, il tutto utilizzando un particolare modello di deriva oceanica esistente chiamato MOBIDRIFT, di progettazione sempre della CLS. Marc Lucas, oceanografo senior del CLS, ha affermato: “Il punto di forza di questo progetto è la combinazione di osservazioni satellitari, dati in situ e modelli matematici. È anche stato fantastico aver potuto lavorare su un tipo più sostenibile di dispositivi Argos, grazie al legno utilizzato per l’involucro. Come scienziati, abbiamo il dovere di utilizzare un approccio alla scienza il più sostenibile possibile“.

Le boe sono state dispiegato lo scorso maggio 2022 e, dotate di batterie dalla durata di 100 giorni, stanno già permettendo di tracciare e ottimizzare i parametri del modello di deriva delle plastiche.