La necessità di aiutare chi, tra i cittadini, non è più in grado di sostenere il caro bollette è una priorità nazionale. Tuttavia, ancora non esiste una strategia precisa su come recuperare i soldi necessari dopo l’intervento pesante fatto con il decreto aiuti bis di oltre 14 miliardi di euro.
Caro bollette, i possibili interventi: rateizzazione bollette e proroga sconti carburante
Ipotizzare interventi massicci in questo momento non è possibile. Anche se alcune idee cominciano a girare. Sul credito d’imposta per le imprese energivore e gasivore, che è in vigore fino a settembre, si valutano due ipotesi: o la proroga fino al termine dell’anno o un aumento dell’aliquota.
Probabilmente saranno prorogati gli sconti sui carburanti in scadenza il 20 settembre, mentre ci sarebbero diversi dubbi, anche di carattere tecnico, sulla possibilità di un intervento per la cassa integrazione a favore dei lavoratori delle imprese che devono fermare o ridurre la produzione a causa del caro energia. Sul versante delle famiglie potrebbe essere potenziata la rateizzazione delle bollette.
La situazione macroeconomica internazionale
La Germania è in fase recessiva (-0,6%) insieme a Usa e Gran Bretagna. In Italia si registra invece una crescita (con un +1), una sorta di isola felice. Per tale motivo, se Roma dovesse utilizzare lo strumento dello scostamento in una fase di crescita, i mercati non lo capirebbero.
Costo stimato delle nuove misure di sostentamento
Per soddisfare le richieste e le aspettative dei partiti servirebbero almeno una ventina di miliardi aggiuntivi, si stima a spanne, e le nuove entrate tributarie – anche queste al momento sono stime approssimative – potrebbero assicurare, forse, solo alcuni miliardi. Troppo poco per definire un progetto di aiuti articolato e consistente.
Aumento tassa sugli extra profitti e possibile nuovo decreto
Sullo sfondo, tra le ipotesi, c’è ancora chi (come Giuseppe Conte) insiste sull’aumento della tassa sugli extraprofitti delle imprese dell’energia. Una ipotesi che rimane comunque una strada piena di ostacoli.
Altri ragionamenti riguardano l’eventuale contenitore delle nuove misure. Si parla di un nuovo decreto ma anche di un emendamento proprio al dl aiuti bis che dovrebbe arrivare in Aula al Senato, per la conversione in legge, il 6 settembre.