Non si fermano i numeri delle vittime a seguito delle inondazioni in Pakistan, con la popolazione di Islamabad che si ritrova ad affrontare una vera e propria “catastrofe climatica”. Nelle ultime ventiquattro ore il bilancio sale a 1061 vittime complessive, ma la preoccupazione è che questi numeri possano aumentare ulteriormente. I dati, resti noti dall’Autorità per la gestione dei disastri, rischiano di vedere sempre più un aumento progressivo. C’è da fare il conto anche con quei villaggi isolati, difficilmente raggiungibili, aree situate nelle zone montuose a nord del Paese. Per questo motivo, in base a quanto riferito dal ministro federale per il Cambiamento climatico, Sherry Rehman, “il Paese sta affrontando una grave catastrofe climatica, una tra le più dure dell’ultimo decennio”.
Dopo lo stato di emergenza nazionale, con centinaia di sfollati e di persone rimaste senza casa, ora il Pakistan raccoglie le macerie di una situazione complicata e delicata dal punto di vista umano e umanitario. Proprio queste inondazioni in Pakistan, improvvise e repentine, hanno spazzato via villaggi e raccolti. Per evitare ulteriori danni militari e soccorritori hanno evacuato i residenti bloccati al sicuro nei campi di soccorso e fornito cibo a migliaia di sfollati pakistani. Secondo il governo, più di 33 milioni di persone, sono state colpite dalle inondazioni e quasi un milione di case sono state distrutte o gravemente danneggiate. L’Autorità per la gestione dei disastri ha affermato che oltre 80.000 ettari di terreni agricoli sono stati devastati e oltre 3.400 chilometri di strade e 157 ponti sono stati spazzati via.
L’appello del ministro degli Esteri dopo le inondazioni in Pakistan
L’obiettivo del Pakistan, adesso, è quello di sollevare le attenzioni degli Stati adiacenti. Intanto il ministro degli Esteri, Bilawal Bhutto-Zardari, ha lanciato un appello alla comunità internazionale. Il Pakistan necessita di assistenza finanziaria per far fronte alle alluvioni “soverchianti” che hanno colpito il Paese. Bhutto-Zardari ha espresso l’auspicio che le istituzioni finanziarie, come il Fondo monetario internazionale, tengano in considerazione la situazione di emergenza nell’ambito dei negoziati già in corso per far fronte alla crisi economica-finanziaria del Pakistan.