Incredibile scoperta della polizia penitenziaria in Abruzzo dove, davanti al carcere di Castrogno, è stato rinvenuto un pallone pieno di telefonini. Un ritrovamento prezioso che sventa per ora l’allarme di contrabbando di cellulari all’interno delle carceri, assolutamente vietati per evitare che i detenuti abbiamo contatto all’esterno oltre quelli consentiti.

Pallone con i telefonini ritrovato davanti al carcere di Castrogno, la scoperta della polizia penitenziaria

Il primo a complimentarsi con la polizia penitenziaria per il ritrovamento del pallone pieno di telefonini davanti al carcere di Castrogno, in Abruzzo, è stato il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe che, tramite il suo portavoce Giuseppe Pallini racconta come è avvenuta la scoperta e, inoltre, porta l’attenzione sul controllo nelle carceri:

“Brillante operazione di intelligence tra la Polizia Penitenziaria. Nella mattina di ieri antistante l’istituto di pena ‘Castrogno’, zona adibita a tenimento agricolo, è stato rinvenuto un pallone da calcio in cuoio con all’interno 4 micro cellulari marca L8 star completi di auricolari, video camera e carica batterie e 2 telefoni cellulari smartphone grandi. Nei giorni scorsi il personale di Polizia Penitenziaria aveva fermato in quella zona un ex detenuto extracomunitario con fare sospetto ma al controllo nulla era stato rinvenuto sulla persona. Poiché c’era il fondato sospetto che la presenza dell’ex detenuto non era un caso anche a seguito di informazioni assunte da parte di altri soggetti, si era predisposto mirati controlli di tutto il perimetro dell’istituto al fine di rinvenire pacchi o oggetti sospetti”

Dal Sindacato viene lodato il lavoro degli inquirenti, nonostante i pochi mezzi a disposizione:

“Ancora una volta la polizia penitenziaria, nonostante gli scarsi mezzi a disposizione e la carenza di personale è riuscita ad intercettare oggetti illeciti destinati alla popolazione detenuta. Si ricorda che l’introduzione di telefonini e l’uso di cellulari e/o altri strumenti di comunicazione e reato penale da uno a quattro anni di pena. Come Sindacato rinnoviamo l’invito al DAP di schermare con un costo relativo dì qualche migliaia di euro anziché spendere soldi per acquistare strumenti che non hanno consentito di rinvenire nulla,gli istituti di pena evitando così a monte il problema”

L’appello del Sappe: “Servono interventi urgenti delle istituzioni”

Il ritrovamento del pallone pieno di cellulari davanti al carcere di Castrogno ha riaperto una vecchia diatriba, dove il segretario generale del Sappe Donato Capece chiede l’intervento tempestivo delle istituzioni:

“Non sappiamo più in quale lingua del mondo dire che le carceri devono essere tutte schermate all’uso di telefoni cellulari e qualsiasi altro apparato tecnologico che possa produrre comunicazioni nonché altrettanto necessario è prevedere uno specifico reato penale per coloro che vengono trovati in possesso di cellulari in carcere. I penitenziari sono sicuri assumendo i provvedimenti necessari per potenziare i livelli di sicurezza e nuovi Agenti di Polizia Penitenziaria. Anche i droni, se da un lato hanno grandi possibilità di sviluppo, comportano, però, anche innumerevoli questioni in termini di privacy e di sicurezza, in quanto per la loro natura si prestano ad essere impiegati in diverse attività illecite. Con riferimento alla sicurezza negli Istituti penitenziari, è dal 2015 che abbiamo denunciato l’introduzione illecita di sostanze stupefacenti, e di oggetti comunque non consentiti, all’interno degli Istituti penitenziari, mediante appunto l’utilizzo dei droni. Pensiamo cosa potrebbe accadere se un drone riuscisse a trasportare esplosivo o armi dentro a un carcere, come per altro già successo a Frosinone con un omicidio tra detenuti sventato in tempo”

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