Almeno 32 vittime e 159 feriti è il bilancio degli scontri armati iniziati venerdì a Tripoli, in Libia, tra le milizie fedeli al premier nominato dal Parlamento, Fathi Bashagha, e quelle che sostengono il primo ministro riconosciuto dall’Onu, Abdel Hamid Dbeibah.
Almeno 32 morti e 159 feriti negli scontri a Tripoli
Crescono i timori di una possibile nuova guerra in Libia dopo che si sono verificati violenti scontri a Tripoli tra i sostenitori dei governi rivali. La situazione politica è critica da diversi mesi, ma negli ultimi giorni le tensioni tra le due diverse fazioni si sono intensificate.
Le autorità hanno riferito anche che 64 famiglie hanno dovuto essere evacuate dalle aeree intorno ai combattimenti dove ha perso la vita, tra gli altri, Mustafa Baraka, un comico noto per i suoi video sui social che deridono le milizie e la corruzione.
Libia, rischio di una guerra civile?
Dopo una giornata di scontri, nel centro di Tripoli è tornata la calma ma gli scontri sono proseguiti nella parte meridionale della capitale della Libia. Secondo quanto riporta il sito Libya Observer, i gruppi armati pro-Bashagha guidati da Haitem Tajouri sono stati sconfitti mentre le brigate di Juwaili di Zintan resistono ancora nel sud della città.
Le tensioni hanno causato ingenti danni in città. France Presse parla di decine di auto e edifici bruciati o crivellati di proiettili. Le strade sono rimaste praticamente deserte per tutto il giorno, mentre colonne di fumo si alzavano nel cielo.
Oggi alle prime ore del mattino, la Forza per le operazioni congiunte ha dichiarato, di aver arrestato un certo numero di individui che avrebbero partecipato all’attacco contro la Forza a protezione della Costituzione a Zliten. Abdelhamid Dbeibah, è apparso in un video, circondato dalle sue guardie, e ha salutato i miliziani che si sono schierati con lui.
نهاية العدوان واحدة. pic.twitter.com/2Dge7Y2WgH
— عبدالحميد الدبيبة Abdulhamid AlDabaiba (@Dabaibahamid) August 27, 2022
Le ostilità tra i gruppi armati fedeli all’uno o all’altro leader si sono accentuate negli ultimi mesi. Il 22 luglio scorso, i combattimenti hanno provocato la morte di 16 persone e circa 50 feriti.