Dopo due anni di stop causati dalla pandemia, torna ad Avellino l’Irpinia Mood 2022, il festival che fino al 4 settembre vede protagonisti chef, produttori, cucina della memoria, attimi di discussione e riflessione accompagnati dalla musica.
l’Irpinia Mood Food Festival nasce nel 2015 e, nelle prime cinque edizioni, ha portato in Corso Vittorio Emanuele, proposte culinarie di qualità con ricette “di strada”, vini, artigiani, performance artistiche e, soprattutto, un fitto pubblico: 45 mila le presenze conteggiate solo nel 2019, l’ultima edizione prima dello stop per la pandemia.
Irpinia Mood 2022: il programma
Giunto alla sesta edizione, l’Irpinia Mood 2022 vedrà anche la partecipazione di Joe Bastianich in versione rigorosamente musicale, tra jazz e country blues, che si esibirà con la folk band napoletana “La terza classe”.
Anteprima il 28 agosto con l’evento Pummarole, dedicato all’arte di fare la salsa al pomodoro. Un laboratorio esperienziale aperto, denso di cultura popolare e familiare.
L’Irpinia è però anche quella del Fiano di Avellino, del Greco di Tufo e del Taurasi, tre delle principali Docg vitivinicole, prodotti di una terra che ha molto da dire di sé anche in forza delle sue ricchezze gastronomiche. Produzioni agricole e artigianali comprese, che in Campania rappresentano una sorta di totem della “buona memoria” culinaria, come lo possono essere prodotti come la soprassata, il broccolo aprilatico, la castagna, il tartufo nero o i formaggi di Carmasciano, che hanno conquistato anche i menù dei grandi ristoranti e delle rinomate pizzerie.
Il filo conduttore di questa edizione dell’Irpinia Mood. 2022 è “Denominazione d’Origine”, dedicato a chi parte e torna, a chi resta, alle radici, al ritorno alle origini e alle tradizioni. Il programma è ricco, ed è stato costruito dallo chef irpino Mirko Balzano, direttore artistico del festival. Avrà diverse articolazioni: la cucina, la musica, la discussione.
Ogni sera, 7 chef prepareranno 7 ricette “dimenticate”, piatti della memoria irpina ormai quasi scomparsi, tutti realizzati con materie prime locali di qualità. Tra i nomi coinvolti, cuochi e cuoche che danno lustro alla regione da tempo, come Marianna Vitale, Gioi Della Bruna, Antonio Pisaniello, Cristian Torsiello, Giovanni Mariconda, Pasquale Torrente, ma anche professionisti in arrivo da “fuori”, come Antonello Magistà, patron e sommelier del Pashà di Conversano.