Lo scontro tra Giuseppe Conte e Mario Draghi prosegue su un altro filone, quello del caro energia. A far discutere in questi minuti sono le dichiarazioni dell’ex premier, in base al quale da tempo si invocano cambiamenti che poi, alla fine dei conti, non vengono ascoltati. “Sono sei mesi che abbiamo presentato proposte concrete su bollette e carovita. Da Draghi abbiamo ricevuto solo dei no e dei rinvii: ora il conto lo pagano imprese e cittadini”. Lo afferma il leader M5s, Giuseppe Conte, in un’intervista al Corriere della Sera. “Vanno recuperati i 9 miliardi di extra-profitti persi per strada dal governo”, aggiunge, lanciando un appello: “Il ministero dell’Economia pubblichi i dati sui pagamenti effettuati per verificare quali sono le società che hanno versato il contributo e quali si stanno sottraendo alla legge”.

In base alle parole di Conte l’unico limite per una possibile intesa che vada contro il centrodestra è proprio Mario Draghi, che bloccherebbe un’alleanza con il Partito Democratico in vista del voto del 25 settembre: “Guardo alle scelte che si fanno. Il Pd è orfano dell’agenda e il metodo Draghi. Quell’agenda non è la nostra e comunque non esiste“. Durante l’intervista non sono mancate anche riflessioni per quanto riguarda i vari leader di partito. Su Enrico Letta lo stesso Conte sottolinea: “Certe scelte dei vertici del Pd stanno costruendo un’autostrada alla Meloni”. Proprio sulla leader di Fratelli d’Italia si è espresso con queste parole: “Credo che Giorgia Meloni debba essere sconfitta sulle proposte e non agitando lo spauracchio di una nuova Marcia su Roma. Sono assolutamente convinto che il suo modo di essere “patriota” è solo apparentemente proteso a difendere gli interessi nazionali. In realtà, in tutti i passaggi più significativi, ha sempre fornito risposte inadeguate, che se applicate avrebbero pregiudicato l’interesse nazionale“.

Dal caro energia ai ruoli politici, il pensiero di Conte

Non solo caro energia nei pensieri di Giuseppe Conte. Si parla, tra l’altro, di altri elementi tra politica e società. La considerazione conclusiva è dedicata al rapporto tra classe dirigente e elettorato, oltre a un pensiero futuro in vista del voto di fine settembre. A proposito del governo Draghi, invece, Conte commenta: Un atteggiamento ossequioso verso il presunto governo dei ‘migliori’ non aiuta. L’esecutivo non ha dato risposte concrete alle tensioni economiche e sociali, e questa è benzina per una destra abituata a soffiare sul fuoco senza offrire soluzioni”. Si attendono repliche nel corso della giornata, ma il Conte-pensiero sembra essere più che mai solido e consolidato.