Duplice tragedia sfiorata in meno di 24 ore: dopo la scarica mortale dei fulmini costata la vita ad Alberto Balocco un nuovo caso di folgorazione ha interessato tre giovani sul Gran Sasso, in provincia di L’Aquila. Uno di loro è ricoverato nell’ospedale del capoluogo in gravi condizioni.

Gran Sasso, i fulmini emblema di un nubifragio che ha colpito la zona

Per il momento la tragedia può dirsi sfiorata: sono ancora i fulmini a occupare la cronaca locale dopo che una scarica ha folgorato tre giovani di età compresa tra 25 e 35 anni sul Monte Gran Sasso, in Abruzzo. Il più giovane di loro risulta in condizioni serie dopo il trasporto all’ospedale dell’Aquila, presso cui sono ricoverati anche i suoi due compagni di viaggio.

I tre, secondo le prime indiscrezioni, stavano effettuando un’escursione a oltre 2.000 metri di quota, percorrendo il sentiero che conduce all’Osservatorio Astronomico. La scarica potrebbe aver sorpreso i tre giovani, provenienti dall’hinterland romano, per loro fortuna un turista che percorreva il sentiero in direzione opposta ha assistito alla scena ed è riuscito a dare l’allarme al personale che gestisce la funivia verso Campo Imperatore.

Molto complicati i soccorsi, che non sono riusciti ad arrivare esattamente sul punto dell’impatto per via delle condizioni meteorologiche pessime tra nebbia e maltempo. Trasportati a valle dalla funivia, gli operatori e gli addetti hanno portato brillantemente a termine le operazioni

I consigli di base per difendersi dal pericolo di scariche

Vista la concomitanza con quanto accaduto ieri in Piemonte, gli esperti di scienze dell’atmosfera e clima stanno diramando una serie di avvisi per invitare la popolazione alla cautela. A tradire Alberto Balocco e il suo compagno di viaggio sarebbe stata la batteria delle e-bike, che avrebbe creato un campo elettromagnetico rivelatosi mortale a causa delle ustioni interne e del possibile arresto cardio-circolatorio.

Come premessa è bene dire che il fenomeno delle scariche elettriche è molto limitato nel nostro Paese, tuttavia gli eventi estremi dell’ultimo periodo pongono un leggero stato di allerta. In primis, il consiglio è quello di evitare una serie di luoghi ben precisi: cime delle montagne, alberi molto alti, pali della luce, ripetitori, piscine, campi aperti. Al loro posto il suggerimento generale è di ripararsi all’interno di edifici o negozi, luoghi chiusi in generale inclusa la propia automobile.

Quando ci si trova all’aria aperta come accaduto in entrambe le situazioni, meglio cercare zona ad alta densità boschiva. In casa è bene infine chiudere porte e finestre, spegnendo gli elettrodomestici e non esponendo i propri cellulari. Il vademecum delle regole più ferree è tuttavia più vasto.