Se in Italia il gas ha ormai monopolizzato il dibattito politico, l’emergenza è diffusa in tutta Europa. Per quanto concerne i nostri confini è allo studio una nuova manovra che dovrebbe aiutare i nostri connazionali a contrastare i crescenti rincari energetici: non solo sussidi ma anche la temuta austerity in materia di regolazione dei termostati e dei termosifoni.
Gas, non solo l’Italia anche l’Europa soffre il caro-bolletta
Gas, un problema dell’Italia e dell’Europa con l’obiettivo di sopravvivere all’inverno 2022/2023. Terminate le vacanze estive politici e funzionari sono rapidamente tornati al lavoro in concomitanza con la settimana peggiore sul fronte rincari: il picco proprio ieri quando la borsa di Amsterdam ha toccato i 339 euro/MWh.
Uno scenario sempre più insostenibile per il Vecchio Continente, al punto che il presidente della Repubblica Ceca Petr Fiala (che detiene la presidenza del semestre europeo) ha convocato per il mese di settembre una riunione urgente con i ministri dell’Energia: sul tavolo la ricerca di soluzioni rapide e condivise, magari con il discusso tetto al prezzo del gas su cui l’Italia insiste da tempo. E mentre l’Europa piange la Russia mostra una solidarietà di facciata:
Siamo pronti a fornire gas all’Europa nei volumi che sono stati contrattati già ora. Tuttavia, questo dipenderà solamente dalla posizione dei Paesi occidentali ed europei: se i pagamenti saranno vietati, la consegna delle turbine riparate rimandata oppure il lancio del NordStream 2 posticipato ancora, allora le forniture non saranno probabilmente nei volumi che si aspettano
Dmitri Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo
Germania, nuova tassa per aiutare le imprese energetiche
Oltre i nostri confini la situazione rimane molto delicata, a cominciare da Francia e Germania. Emmanuel Macron si trova in missione in Algeria, già partner dell’Italia dopo la visita di Draghi ad aprile: il capo dell’Eliseo ha fatto sapere che non intende “sottrarre” scorte a Roma con contratti più remunerativi, tuttavia il suo viaggio è emblematico di come l’approvvigionamento derivante dal nucleare non sia sufficiente.
La Germania invece è il Paese che ha già approvato più misure per contrastare il caro-energia, essendo piuttosto coinvolto dalla riduzione dei flussi tramite Nord Stream 1. Il ministro dell’Economia tedesco Habeck ha ratificato un nuovo provvedimento nella giornata di ieri:
Nel complesso le misure indicate nel nuovo provvedimento permetteranno di risparmiare energia fino al 2,5%, dunque non al punto da potersi mettere comodi e stare tranquilli
Robert Habeck, ministro dell’Economia tedesco
Ma le cronache tedesche sono spaccate per la decisione di introdurre una nuova imposta, a carico dei cittadini, per finanziare le difficoltà delle aziende di gas che continuano a operare in perdita. Definita “tariffa Uniper”, dal nome della società energetica nazionale, la tassa serve a ripianare i miliardi di debiti accumulati a causa dei contratti sfavorevoli sottoscritti in questi mesi. Sarà attiva da ottobre fino a marzo 2024, ma è già polemica per i nomi delle imprese che saranno sovvenzionate dall’obolo.
Continua quindi l’emergenza gas che sembra però essere solo all’inizio: la guerra sta portando conseguenze economiche e sociali senza pari, e non è detto che la fine del conflitto possa far tornare alla situazione pre-bellica.