Carlo Calenda in mattinata è tornato a parlare, stavolta commentando le ultime parole rilasciate ieri sera da parte del presidente della Fed Jerome Powell rispetto ad un fenomeno importante legato all’inflazione che sta colpendo tutti i paesi, così come gli Stati Uniti d’America. Powell ha parlato della situazione attuale in questa maniera:
Tassi di interesse più elevati, crescita più lenta e condizioni del mercato del lavoro più morbide ridurranno l’inflazione ma porteranno anche un po’ di sofferenza alle famiglie e alle imprese. Questi sono gli sfortunati costi della riduzione dell’inflazione. Ma il mancato ripristino della stabilità dei prezzi significherebbe un dolore molto maggiore.
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In questo senso, Calenda ha voluto analizzare il contesto, così:
La posizione della banca centrale americana, rende il quadro economico più severo anche per l’UE e l’Italia. Fare promesse costose/irrealizzabili accelera l’uscita dal nostro debito degli investitori. Rimettere in discussione gli impegni europei è più pericoloso che mai. Quando l’UE è debole l’Italia finisce sotto attacco speculativo. Le armi della BCE sono più selettive e condizionate. Tutto porta a ritenere che l’unica soluzione per tenere il paese al sicuro è andare avanti con #Draghi e una larga coalizione. Non è tempo di salti nel buio.
Nella notte, il leader di Italia Viva aveva invece lanciato una stoccata a Berlusconi e al centrodestra:
Quindi per Berlusconi, 1) Draghi non è stato sfiduciato, voleva riposarsi e lui, carinamente, gli ha fatto una cortesia; 2) Salvini è un mezzo cretino ma Berlusconi gli appalta il partito insieme a quella che scambia i rigassificatori per trivelle per affetto. Draghi stava portando avanti un lavoro di rappacificazione di questo Paese che si è odiato al punto da avere perso il buon senso. E se io posso dare il mio contributo, facendo questa battaglia, lo faccio proprio con l’obiettivo di mettere insieme liberali, popolari e riformisti.