Si apre domani un fine settimana lungo, che durerà fino a martedì, e decisivo per la Chiesa: Francesco ha convocato a Roma tutti i cardinali del mondo per il Concistoro nel corso del quale assegnerà venti nuove porpore e deciderà le date di due canonizzazioni. Poi, dopo la domenica all’Aquila, dove si recherà per l’apertura della Porta Santa della Perdonanza celestiana, tornerà a riunire i cardinali a Roma sulla riforma della Curia, entrata in vigore da marzo ma ancora in parte da implementare, a partire dalle nomine, alcune delle quali rinnovate di fatto ma altre per le quali è attesa la decisione espressa del Pontefice.
Intorno al Vaticano già da giorni c’è l’aria delle grandi occasioni, con cardinali e presuli al seguito, ma anche giornalisti da tutto il mondo. L’appuntamento che si aprirà domani è infatti visto da molti osservatori come una sorta di pre-conclave con i massimi esponenti della Chiesa cattolica chiamati a scegliere la strada del futuro. E anche a conoscersi meglio tra loro, dopo le scelte di Francesco che toccano tutti gli angoli del pianeta, spesso tralasciando invece le storiche sedi cardinalizie.
Il tutto è vissuto in mezzo al cammino sinodale che vede spinte contrapposte, tra destra e sinistra, e sulle quali occorrerà, dopo l’ascolto, comunque trovare una sintesi. Venti i nuovi cardinali (erano ventuno ma poi uno di loro, mons. Lucas Van Looy ha rinunciato in anticipo alla porpora per polemiche legate al suo mancato ruolo nella gestione della pedofilia) tra i quali sedici elettori. Gli italiani sono cinque: mons. Oscar Cantoni, vescovo di Como, e mons. Giorgio Marengo, prefetto apostolico di Ulan Bator (Mongolia). Quest’ultimo con i suoi 48 anni compiuti all’inizio dell’estate, sarà il più giovane porporato del mondo. Gli over 80 sono invece il vescovo emerito di Cagliari Arrigo Miglio, l’ex rettore della Gregoriana padre Gianfranco Ghirlanda, e mons. Fortunato Frezza, canonico di San Pietro.