Ha dell’incredibile quanto emerge da un’inchiesta internazionale condotta dai principali quotidiani di alcuni Paesi europei: una spia russa si sarebbe infiltrata nella base Nato di Napoli per quasi 10 anni.
Napoli, chi è la spia russa identificata da un’inchiesta investigativa congiunta
Il sito investigativo Bellingcat ha condotto e concluso l’inchiesta relativa a Olga Kolobova, la presunta identità reale della spia russa che avrebbe condotto un’operazione segreta nella base militare Nato di Napoli tra il 2008 e il 2018. Alla maxi-indagine hanno partecipato anche altri tabloid e quotidiani, tra cui l’italiana Repubblica, l’americano The Insider e il tedesco Der Spiegel.
Il titolo che riassume anni di lavoro da parte del gruppo investigativo è eloquente: “la più clamorosa operazione d’intelligence realizzata da Mosca in Italia“. Nome d’arte Maria Adela Kuhfeldt Rivera, donna 30enne del Perù di padre tedesco: in realtà il padre sarebbe stato un importante ufficiale della Marina Militare del Cremlino. Sono in molti a rivedere nella surreale scoperta le basi del più classico storytelling di spionaggio, fatto di passaporti e identità farlocchi, di cuori spezzati e di viaggi in giro per mezza Europa: Malta, Parigi, Roma e infine Napoli.
Non si conoscono tuttavia le intenzioni del gesto
A smascherare definitivamente il suo legame con la Russia è stato il passaporto reale utilizzato per entrare in Italia in seguito: il documento d’identità sarebbe infatti riconducibile a quelli personalizzati del Gru, gli 007 sovietici. Scorrendo la ricostruzione non risulta chiaro quali informazioni abbia sottratto, andando per logica rispetto a situazioni analoghe del passato l’ipotesi più accreditata conduce a un furto di dati sensibili.
Risulta invece assodato che la donna sia stata molto abile ad avvicinarsi alle figure chiave della base Nato e della correllata Flotta VI degli Stati Uniti partendo dal basso. Grazie alle sue competenze linguistiche è riuscita ad avviare una piccola attività di gioielli, fino al vertice della piramide rappresentato dal Lions Club Napoli di Monte Nuovo: l’associazione che riunisce membri Nato e della Marina Militare americana. Nel 2018, presumibilmente dopo aver portato a termine la missione, la misteriosa scomparsa senza più farsi vedere all’ombra del Vesuvio.
dieci anni sono tanti, troppi!