Un messaggio rassicurante per le cancellerie europee, ma anche un avviso ai naviganti, ovvero agli elettori e agli altri leader, a partire dal segretario del Pd, Enrico Letta, che in un’intervista alla Cnn nei giorni scorsi parlava di un “rischio” per l’Italia con Giorgia Meloni al comando. La presidente di Fratelli d’Italia in un’intervista alla Reuters offre la propria visione in campo economico e di politica estera e mette i puntini sulle ‘i’. “Sono molto cauta… Nessuna persona responsabile, prima di avere un quadro completo delle risorse che possono essere investite, può immaginare di rovinare le finanze del Paese”, chiarisce.

Le lancette dell’orologio vengono spostate in avanti alla velocità della luce e, immaginando un governo di centrodestra, la leader della destra italiana aggiunge: “La prima cosa che dovremmo fare sarebbe la legge di bilancio e abbiamo chiaramente intenzione di farla entro i parametri richiesti”. Entrando nel dibattito sui rapporti con Bruxelles e con gli altri grandi d’Europa, all’indomani del richiamo rivolto al Paese dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, per evitare l’isolazionismo e il protezionismo, Meloni assicura: “Vogliamo un diverso atteggiamento italiano sulla scena internazionale, ad esempio nei confronti della Commissione europea”, ma “questo non significa che vogliamo distruggere l’Europa, che vogliamo lasciare l’Europa, che vogliamo fare cose pazze”.

Nessuna richiesta di uscita dall’Ue o dall’euro, insomma, come paventato dai suoi detrattori. “Significa semplicemente spiegare che la difesa dell’interesse nazionale è importante per noi come lo è per i francesi e per i tedeschi”, prosegue la leader di FdI, che è anche presidente del partito dei Conservatori e dei riformisti europei ed è pronta a chiedere a una revisione del Pnrr, da aggiornare a suo modo di vedere dopo la crisi della guerra in Ucraina.

Tornando all’intervista alla Reuters, infine, la presidente di FdI afferma che il Patto di stabilità non può essere ripristinato com’era prima della sua sospensione nel 2020 a causa del Covid. E affrontando la questione energetica, altra emergenza con cui deve fare i conti l’Ue, segnala che “le nazioni che stanno affrontando le maggiori difficoltà a causa dei loro debiti passati potrebbero essere aiutate meglio”.