Uno dei temi su cui i partiti sembrano convergere nei programmi presentati alle prossime elezioni politiche è quello del gas: da Letta, a Meloni, passando per Conte, Calenda e Salvini i leader sono consapevoli di dover intervenire drasticamente. Intanto il prezzo schizza a 320 euro/MWh alla borsa di Amsterdam.

La posizione di Conte e Salvini sul gas in vista delle elezioni

In mezzo a programmi e spot sulle prossime elezioni politiche Carlo Calenda invita i segretari degli altri partiti a considerare prioritaria la questione del gas, il cui prezzo schizza alle stelle sfondando il muro dei 300 euro/MWh alla Borsa di Amsterdam:

Siamo in emergenza nazionale. Grazie a Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giuseppe Conte il Governo Draghi ha le mani legate. Ma servono 10 miliardi per le imprese, sganciamento rinnovabili dal gas e 30 miliardi per le famiglie. Ora. Le forze politiche sospendano la campagna elettorale e si dichiarino pronte a supportare il piano del governo, rigassificatore incluso, e un eventuale scostamento di bilancio. Aiutiamo Draghi a implementare subito il piano sulla riduzione dei costi energetici. Disponibile a incontrarci immediatamente. Tocca a noi

Carlo Calenda, segretario di Azione su Twitter

Il primo a replicare direttamente al politico romano è Giuseppe Conte:

Carlo, vedo che la campagna elettorale ti ha svegliato. Noi del M5s abbiamo lanciato sei mesi fa l’allarme per interventi massicci per famiglie e imprese, scostamento e tetto al prezzo del gas a Draghi. Le risposte però non sono arrivate. Sugli extraprofitti poi il governo si è perso per strada 9 miliardi necessari ad aiutare i cittadini sulle bollette. E ora a pagare sono le famiglie

Giuseppe Conte, leader M5s

Poi, da Napoli, interviene anche Matteo Salvini il quale si allinea alla posizione di Giorgia Meloni:

L’Italia può aumentare l’estrazione del gas, aumentare la produzione, liberare tutti gli impianti che sono bloccati dalla burocrazia, diversificare le fonti e investire sul nucleare pulito. Questo è l’unico modo con cui si possono abbattere in futuro le bollette della luce e del gas e fare tutto il possibile perché la guerra finisca. Se fossi in Draghi convocherei subito Eni, Enel, A2a, le aziende produttrici di petrolio e le raffinerie per concordare con loro a livello interno un tetto al prezzo del gas, visto che qualcuno continua a speculare

Matteo Salvini, leader Lega