In collegamento con “Non stop new”, programma di RTL 102.5, Silvio Berlusconi è tornato a parlare di fisco e flat tax, sottolineando i vari problemi del nostro paese e spiegando che la flat tax al 15% non è utopia.
“Nei Paesi dove è stata applicata la flat tax, le aliquote sono state abbastanza diverse: è possibile che si possa scendere da quel 23%, a seconda dei risultati che darà l’applicazione dell’imposta in Italia, anche al 15%. Il fisco è il vero problema nel nostro Paese perché porta con sé tutto il resto ed è anche la differenza tra noi e la sinistra. Una volta un ministro di sinistra disse che le tasse sono bellissime. Per noi no, sono una dolorosa necessità”.
Berlusconi sulla flat tax: “Portare l’aliquota al 15%”
“È fatto di cose concrete: meno tasse grazie alla flat tax, aprire imprese senza dover fare i conti con gli ostacoli della burocrazia, giustizia più efficiente con processi che si concludono in 400 giorni come avviene in tutta Europa, oggi in Italia arriviamo a 1.200 giorni sul penale, una follia. E ancora: pensioni più adeguate e più opportunità per i nostri giovani”. Il leader di Forza Italia ha ripreso l’argomento anche oggi su RTL 102.5: “Per la sinistra le tasse sono bellissime, per noi no. Noi vogliamo la flat tax: è possibile scendere dall’aliquota del 23%, a seconda dei risultati, anche a quella del 15%. Reagan lo fece in America. Abbiamo studiato a fondo la flat tax già nel ’94 con il ministro Martino. Ha funzionato dovunque, perché non dovrebbe funzionare anche da noi?”.
Gli altri temi di Berlusconi
Berlusconi aveva già parlato dell’energia, programma centrale nella campagna di FDI.
“Credo che Draghi farà bene da qui alla fine della legislatura e che deve subito mettere mano ai rigassificatori e alle energie rinnovabili e andare avanti sul nucleare che è il futuro dell’energia. Credo che lo Stato debba intervenire in molti casi per aiutare le imprese che potrebbero fallire e le famiglie che diventano povere a causa del costo delle bollette della luce e del gas. Noi al governo metteremo a punto un piano di interventi che credo sia assolutamente necessario”.
Inoltre un’apologia sul video pubblicato da Giorgia Meloni.
“Mi sarei aspettato commenti indignati e preoccupati perché può accadere uno stupro nel pieno centro di una nostra città e invece sono tutti a discutere della pubblicazione del video. Ma qual è la cosa grave? Che nelle nostre città la sicurezza delle donne sia in pericolo, che una donna possa subire facilmente oppure se qualcuno pubblica il video dell’accaduto? Io credo che agli italiani interessi la sicurezza, non questi dibattiti sterili”. E poi ha aggiunto: “Abbiamo uno stile, un linguaggio diverso e un modo differente di fare la campagna elettorale anche rispetto ai nostri alleati. Del resto siamo partiti diversi, ci rivolgiamo a un elettorato diverso e abbiamo storie politiche diverse, ma difenderò sempre il loro diritto dei nostri alleati di denunciare con ogni mezzo la gravità dei problemi del nostro Paese”.